roselline viola
 

 

prospetto viaggio in Polonia

 

 

 

VIAGGIO IN POLONIA

Musica di FRYDERYK CHOPIN : Grande valzer brillante-op.18

 

EFFETTUATO dal 31-07-2015 al 10-08-2015

CRACOVIA
VIENNA
CRACOVIA
AUSCHWITZ - BIRKENAU
CZESTOCHOWA
BRESLAVIA
PRAGA

DIARIO DI VIAGGIO

***************

Il viaggio è stato organizzato da un'agenzia di viaggio ed è stato eseguito completamente in autobus.

primo giorno

La mattina di venerdì 31-07-2015 siamo partiti dalla nostra città di residenza con il treno per raggiungere Padova e pernottare in albergo.

secondo giorno

Nella mattina di sabato 01-08-2015, dopo la prima colazione c'è stato l'incontro con l'accompagnatore e altre persone del gruppo per partire poi per la volta di Vienna.

Dopo cena c'è stata una visita panoramica notturna della città .

terzo giorno

Domenica 02-08-2015 in pullman abbiamo fatto un giro percorrendo il Ring, su cui si affaccia l'Opera, il Museo di Storia dell'Arte, il Parlamento, il Municipio, l'Università e il Teatro Nazionale; la visita è proseguita per Piazza San Carlo, il Musikverein, l'esterno del Belvedere e la Hundertwasserhaus.

Dopo il pranzo libero siamo partiti alla volta di Cracovia, antica capitale della Polonia, dove qui abbiamo cenato e pernottato.

quarto giorno

La mattina di lunedì 03-08-2015,abbiamo iniziato la visita guidata di Cracovia con la Basilica di San Francesco, il Palazzo Arcivescovile con il cortile Collegiu Maius, per finire con la vasta Piazza del Mercato nella Città Vecchia, circondata da edifici di grande valore storico come la Chiesa di Santa Maria con il famoso altare gotico in legno.

Dopo il pranzo, nel pomeriggio ci siamo spostati ad Auschwitz-Birkenau dove abbiamo fatto una visita guidata del più grande campo di concentramento nazista.

E' seguita la cena a Cracovia

quinto giorno

Martedì 04-08-2015 tutta la mattinata è stata dedicata alla visita di Cracovia, città del Patrimonio Mondiale dell'Unesco dal magnifico centro storico, adorno di edifici e monumenti voluti nel tempo dal re, nobili e borghesi.

In particolare abbiamo visitato il quartiere Ebraico, la collina di Wavel dominata dalla Cattedrale, dalle Torri difensive e dal Castello, scrigno di opere d'arte.

Prima del pranzo abbiamo passeggiato lungo la Strada Reale e nel pomeriggio c'è stata la possibilità di visitare le Miniere di Sale di Wieliczka, labirintico intrigo di passaggi, camere e gallerie, dove si trovano tre cappelle con sculture di sale davvero uniche.

In alternativa c'era la possibilità di rimanere a Cracovia e visitare la città in modo autonomo.

sesto giorno

Il giorno successivo, mercoledì, in mattinata abbiamo raggiunto Czestochowa per la visita guidata della basilica barocca della SS. Croce.Uno tra i più importanti centri di culto dell'intero mondo cristiano e meta di pellegrinaggio che conserva la venerata icona della Madonna Nera.

Dopo il pranzo nel tardo pomeriggio abbiamo raggiunto Varsavia, completamente restaurata a seguito della seconda guerra mondiale.

Dopo la cena un giro in notturna della città.

settimo giorno

La mattina di giovedì 6 agosto abbiamo iniziato la visita guidata con il parco Reale e l'esterno del Palazzo sull'Acqua, la città vecchia con le strade selciate, i caffè e le gallerie, per poi seguire il fiume Vistola fino al Castello Reale in stile barocco.

Dopo il pranzo libero partenza per Breslavia, centro turistico e culturale sulle rive dell' Oder pieno di verde, corsi d'acqua, ponti e monumenti affascinanti.

Cena e in serata possibilità di una visita in notturna della città.

ottavo giorno

Il giorno successivo, venerdì 07 agosto, la visita guidata al centro storico di Breslavia ci ha impegnato tutta la giornata con il pranzo libero.

Numerose si susseguono le costruzioni sacre, tra cui la Cattedrale di San Giovanni Battista, ma anche quelle civili come il Municipio, capolavoro del gotico, le vecchie case degli artigiani e l'imponente edificio barocco dell'Università dove si trova l'Aula Leopoldina. Abbiamo visitato anche il dipinto della Madonna del Pino nel Museo dell'Arcidiocesi e il monumentale dipinto della battaglia di Raclawice o il Museo Nazionale a seconda della disponibilità.

Cena e pernottamento.

nono giorno

Sabato mattina partenza per Praga dove abbiamo pranzato liberamente. Nel pomeriggio abbiamo visitato Piazza Venceslao, cuore della capitale ceca e l'area di Piazza della Città Vecchia.

Dopo la cena la giornata è stata conclusa con una visita notturna della città.

decimo giorno

Domenica 09 agosto siamo ripartiti per l'Italia con arrivo a Padova dove c'è stata la cena e il pernottamento.

undicesimo giorno

La mattina del lunedì dopo la prima colazione siamo partiti con la navetta per raggiungere il luogo di origine del nostro viaggio.

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glitter-40 roselline viola
 
1-Cracovia- Parte laterale di una sinagoga a nord del quartiere ebraico 2-Cracovia-Altra visuale della sinagoga 3-Cracovia- Un piatto tipico
1-Cracovia- Parte laterale di una sinagoga a nord del quartiere ebraico
2-Cracovia-Altra visuale della sinagoga
3-Cracovia- Un piatto tipico
4-Cracovia- Scala dove è stato girato il film SCHINDLER LIST
5-Cracovia- Caratteristico bar con macchine da cucire Singer sui tavolini
6-Cracovia- Altra visuale dei tavolini del bar nel quartiere ebraico di KAZIMIERZ
4-Cracovia- Scala dove è stato girato il film SCHINDLER LIST
5-Cracovia- Caratteristico bar con macchine da cucire Singer sui tavolini
6-Cracovia- Altra visuale dei tavolini del bar nel quartiere ebraico di KAZIMIERZ
7-Cracovia- Mio marito ad uno dei tavolin
8-Cracovia- Particolare di uno dei tavolini all'interrno del bar
9- Cracovia-PLAC NOWY- Piazza del mercato ebraico
7-Cracovia- Mio marito ad uno dei tavolini
8-Cracovia- Particolare di uno dei tavolini all'interrno del bar
9- Cracovia-PLAC NOWY- Piazza del mercato ebraico
10-Cracovia- Ancora una veduta della piazza del mercato di Cracovia
11-Cracovia-Particolare delle due torri della chiesa di Santa Maria
12-Cracovia- Altro particolare delle due torri
10-Cracovia- Ancora una veduta della piazza del mercato di Cracovia
11-Cracovia-Particolare delle due torri della chiesa di Santa Maria
12-Cracovia- Altro particolare delle due torri
13- Cracovia-Monumento ad Adamowi Mickiewiczowi- poeta romantico polacco del 19° sec.in piazza Mercato
14-Cracovia-Facciata della Chiesa di Santa Maria
15-Cracovia- Chiesa di Sant'Adalberto nella piazza del mercato
13- Cracovia-Monumento ad Adamowi Mickiewiczowi- poeta romantico polacco del 19° sec.in piazza Mercato
14-Cracovia-Facciata della Chiesa di Santa Maria
15-Cracovia- Chiesa di Sant'Adalberto nella piazza del mercato
 Cracovia-Torre Civica nella piazza del mercato-è la più vecchia costruzione  con la Torre pendente inclinata di 55 centimetri
17-Cracovia- Interno della Chiesa di Santa Maria con l'altare gotico in legno
18-Cracovia- Particolare del Polittico dell'altare
16- Cracovia-Torre Civica nella piazza del mercato-è la più vecchia costruzione con la Torre pendente inclinata di 55 centimetri
17-Cracovia- Interno della Chiesa di Santa Maria con l'altare gotico in legno
18-Cracovia- Particolare del Polittico dell'altare
19-Cracovia- Altare con il Polittico della Vergine e le porticine aperte
20- Cracovia-Un angolo della chiesa
21- Cracovia-Angolo della chiesa con il Pulpito
19-Cracovia- Altare con il Polittico della Vergine e le porticine aperte
20- Cracovia-Un angolo della chiesa
21- Cracovia-Angolo della chiesa con il Pulpito
22-Cracovia-Altra visuale dell'altare
23- Cracovia-Esterno delle due torri
24-Cracovia-Veduta del fiume Vistola
22-Cracovia-Altra visuale dell'altare
23- Cracovia-Esterno delle due torri
24-Cracovia-Veduta del fiume Vistola
25-Cracovia-Altra visuale del fiume
26-Cracovia- Mongolfiera panoramica sul fiume Vistola
27-Cracovia-Ice Congress Centre
25-Cracovia-Altra visuale del fiume
26-Cracovia- Mongolfiera panoramica sul fiume Vistola
27-Cracovia-Ice Congress Centre
28- Cracovia-Altra foto sul Centro dei Congressi.
29-Cracovia-Il nostro hotel in Via Monte Cassino
30-Cracovia- Altra visuale del nostro albergo
28- Cracovia-Altra foto sul Centro dei Congressi.
29-Cracovia-Il nostro hotel in Via Monte Cassino
30-Cracovia- Altra visuale del nostro albergo
31-Cracovia- Esterno del Castello Reale del Wawel-(si trova sulla sponda destra del fiume VISLA
32-Cracovia-Torri del Wawel
33-Cracovia-Statua del Papa Giovanni  Paolo II- si trova all'esterno del museo della Cattedrale Wojtyla
31-Cracovia- Esterno del Castello Reale del Wawel-(si trova sulla sponda destra del fiume VISLA
32-Cracovia-Torri del Wawel
33-Cracovia-Statua del Papa Giovanni Paolo II- si trova all'esterno del museo della Cattedrale Wojtyla
34-Cracovia-Parte superiore della facciata della Cattedrale
35- Cracovia-Cortile del Castello del Wawel
36- Cracovia-Parte superiore del Castello di Wawel
34-Cracovia-Parte superiore della facciata della Cattedrale
35- Cracovia-Cortile del Castello del Wawel
36- Cracovia-Parte superiore del Castello di Wawel
37-Cracovia-Cortile del Castello
38-Cracovia- All'interno del Castello la Dama con l'Ermellino di Leonardo
39-Cracovia-Ancora una visuale del cortile del Castello
37-Cracovia-Cortile del Castello
38-Cracovia- All'interno del Castello la Dama con l'Ermellino di Leonardo
39-Cracovia-Ancora una visuale del cortile del Castello
40-Cracovia- Il giardino della cattedrale ed io-alle spalle il castello
41-Cracovia-Mio marito nel giardino della cattedrale
42-Cracovia-Esterno della Cattedrale con la Cappella di Sigismondo e la cappella della dinastia VASA
40-Cracovia- Il giardino della cattedrale ed io-alle spalle il castello
41-Cracovia-Mio marito nel giardino della cattedrale
42-Cracovia-Esterno della Cattedrale con la Cappella di Sigismondo e la cappella della dinastia VASA
43-Cracovia-Una delle torrette della cattedrale di Wawel (del XVI sec.)
44-Cracovia-Seminario spirituale di via Podzamcze
45-Cracovia-Il quartiere ebraico con il ristorante Pod Nosem
43-Cracovia-Una delle torrette della cattedrale di Wawel (del XVI sec.)
44-Cracovia-Seminario spirituale di via Podzamcze
45-Cracovia-Il quartiere ebraico con il ristorante Pod Nosem
46-Cracovia-Museo Archidiocesale del Cardinale Wojtyla
47-Cracovia-Chiesa dei Santi Pietro e Paolo nel distretto della città vecchia
48-Cracovia-Chiesa di Sant'Andrea ucraino- le due torri nella città vecchia
46-Cracovia-Museo Archidiocesale del Cardinale Wojtyla
47-Cracovia-Chiesa dei Santi Pietro e Paolo nel distretto della città vecchia
48-Cracovia-Chiesa di Sant'Andrea ucraino- le due torri nella città vecchia
49-Cracovia- Facciata del Collegium IURIDICUM in via  Grodzka
50-Cracovia- Turisti in piazza del Mercato-carrozza tipica di fronte alla chiesa di San Pietro e Paolo
51-Cracovia-Carrozza con cavalli in giro per il centro
49-Cracovia- Facciata del Collegium IURIDICUM in via Grodzka
50-Cracovia- Turisti in piazza del Mercato-carrozza tipica di fronte alla chiesa di San Pietro e Paolo
51-Cracovia-Carrozza con cavalli in giro per il centro
52-Cracovia-Palazzo dell'attuale sede del Presidente del Consiglio Comunale-Piazza Ognissanti
53-Cracovia-Quadro di Papa Wojtyla nella Basilica di San Francesco
54-Cracovia-Presepe nella chiesa di San Francesco detto SZOKPI
52-Cracovia-Palazzo dell'attuale sede del Presidente del Consiglio Comunale-Piazza Ognissanti
53-Cracovia-Quadro di Papa Wojtyla nella Basilica di San Francesco
54-Cracovia-Presepe nella chiesa di San Francesco detto SZOKPI
55- Cracovia-Particolare del presepe in piazza WSZYSTKICH SWIETYCH
56-Cracovia-Veduta dell'insieme del presepe
57-Cracovia-Interno in stile gotico della basilica di San Francesco di Assisi con il coro
55- Cracovia-Particolare del presepe in piazza WSZYSTKICH SWIETYCH
56-Cracovia-Veduta dell'insieme del presepe
57-Cracovia-Interno in stile gotico della basilica di San Francesco di Assisi con il coro
58-Cracovia-Una finestra con vetrata
59-Cracovia-Particolare dell'inginocchiatoio di IAN  PAWEL
60- Cracovia-Plastico posto all'esterno del monastero francescano
58-Cracovia-Una finestra con vetrata
59-Cracovia-Particolare dell'inginocchiatoio di IAN PAWEL
60- Cracovia-Plastico posto all'esterno del monastero francescano
61-Cracovia-Cortile del complesso monastico del collegium Maius
62-Cracovia-Particolare del collegio
63-Cracovia-Carrozza nella piazza principale
61-Cracovia-Cortile del complesso monastico del collegium Maius
62-Cracovia-Particolare del collegio
63-Cracovia-Carrozza nella piazza principale
64-Cracovia-Altro angolo della piazza e mio marito
65-Cracovia-Gelato gigante al cioccolato
66-Cracovia-Ottimo gelato alla crema
64-Cracovia-Altro angolo della piazza e mio marito
65-Cracovia-Gelato gigante al cioccolato
66-Cracovia-Ottimo gelato alla crema
67-Cracovia-Statua vivente di vetri e specchi
68-Cracovia-Esposizione di vini
69-Cracovia-Ponte sul fiume Vistola ed io
67-Cracovia-Statua vivente di vetri e specchi
68-Cracovia-Esposizione di vini
69-Cracovia-Ponte sul fiume Vistola ed io
70-Cracovia-Mio marito sul ponte del fiume Vistola
71-Cracovia-Visuale con sullo sfondo il castello di Wawel
72-Cracovia-Ancora una panoramica dal fiume con la mongolfiera
70-Cracovia-Mio marito sul ponte del fiume Vistola
71-Cracovia-Visuale con sullo sfondo il castello di Wawel
72-Cracovia-Ancora una panoramica dal fiume con la mongolfiera
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73-Cracovia-Altra panoramica del fiume e mio marito
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73-Cracovia-Altra panoramica del fiume e mio marito
 

AUSCHWITZ

1-Auschwitz- Visuale esterna dei capannoni di Auschwitz 2-Auschwitz- Cancello d'ingresso con la scritta Abbeit Macht Frei- (Il lavoro rende liberi) 3-Auschwitz- Entrata nel campo di concentramento
1-Auschwitz- Visuale esterna dei capannoni di Auschwitz
2-Auschwitz- Cancello d'ingresso con la scritta Abbeit Macht Frei- (Il lavoro rende liberi)
3-Auschwitz- Entrata nel campo di concentramento
4-Auschwitz-Spiegazione della guida
5- Auschwitz- Blocco n. 4- Lo sterminio
6-Auschwitz- Mappa con i vari campi di sterminio
4-Auschwitz-Spiegazione della guida
5- Auschwitz- Blocco n. 4- Lo sterminio
6-Auschwitz- Mappa con i vari campi di sterminio
7-Auschwitz- Documenti di carte personali
8-Auschwitz- La guida illustra la storia
9-Auschwitz- Immagini di deportati
7-Auschwitz- Documenti di carte personali
8-Auschwitz- La guida illustra la storia
9-Auschwitz- Immagini di deportati
10-Auschwitz- Granuli impregnati di acido cianidrico e di gas  lacrimogeno che serviva per lo sterminio
11-Auschwitz - Esposizione di occhiali ritrovati
12-Auschwitz- Esposizione di valige ritrovate
10-Auschwitz- Granuli impregnati di acido cianidrico e di gas lacrimogeno che serviva per lo sterminio
11-Auschwitz - Esposizione di occhiali ritrovati
12-Auschwitz- Esposizione di valige ritrovate
13-Auschwitz -Museo di Auschwitz- Statua della fame o dell'inedia
14-Auschwitz- Muro della morte tra il blocco n. 10 e blocco n. 11
15-Auschwitz-  Una parte del percorso
13-Auschwitz -Museo di Auschwitz- Statua della fame o dell'inedia
14-Auschwitz- Muro della morte tra il blocco n. 10 e blocco n. 11
15-Auschwitz- Una parte del percorso
16-Auschwitz-  I forni crematori
17- BIRKENAU- Campo di sterminio- la torretta
18-BIRKENAU -Le rotaie
16-Auschwitz- I forni crematori
17- BIRKENAU- Campo di sterminio- la torretta
18-BIRKENAU -Le rotaie
19-BIRKENAU- Particolare delle rotaie e mio marito
20-BIRKENAU- L'interno di uno dei capannoni
21- BIRKENAU- Visuale dei capannoni
19-BIRKENAU- Particolare delle rotaie e mio marito
20-BIRKENAU- L'interno di uno dei capannoni
21- BIRKENAU- Visuale dei capannoni
22-BIRKENAU-  Panoramica del campo
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23-BIRKENAU- Altra panoramica del campo con i vari capannoni
22-BIRKENAU- Panoramica del campo  
23-BIRKENAU- Altra panoramica del campo con i vari capannoni

CZESTOCHOWA

1-Czestochowa- Arrivo al Santuario della Madonna Nera -Jasna Gora
2-Czestochowa-Mio marito davanti alla Basilica della SS. Croce 3- Czestochowa- Particolare del campanile della Basilica fondato nel 1382
1-Czestochowa- Arrivo al Santuario della Madonna Nera -Jasna Gora
2-Czestochowa-Mio marito davanti alla Basilica della SS. Croce
3- Czestochowa- Particolare del campanile della Basilica fondato nel 1382
4-Czestochowa-Tajemnica V mistero glorioso- Una stazione del rosario del pellegrino con la statua della Madonna
5-Czestochowa- Ancora una veduta del campanile
6-Czestochowa- Colossale statua del Cardinale Stefan Wyszynski genuflesso-si trova all'ingresso del santuario
4-Czestochowa-Tajemnica V mistero glorioso- Una stazione del rosario del pellegrino con la statua della Madonna
5-Czestochowa- Ancora una veduta del campanile
6-Czestochowa- Colossale statua del Cardinale Stefan Wyszynski genuflesso-si trova all'ingresso del santuario
7-Czestochowa-Luogo per le confessioni- interno
8-Czestochowa-Campanile della Basilica
9-Czestochowa-Il cortile della basilica
7-Czestochowa-Luogo per le confessioni- interno
8-Czestochowa-Campanile della Basilica
9-Czestochowa-Il cortile della basilica
10-Czestochowa-Navata centrale della basilica
11-Czestochowa-Soffitto della navata centrale
12-Czestochowa-un particolare della basilica
10-Czestochowa-Navata centrale della basilica
11-Czestochowa-Soffitto della navata centrale
12-Czestochowa-un particolare della basilica
13-Czestochowa-Ex -voto nella basilica
14-Czestochowa-Altare principale della basilica-cappella della Natività
15-Czestochowa-Particolare della basilica
13-Czestochowa-Ex -voto nella basilica
14-Czestochowa-Altare principale della basilica-cappella della Natività
15-Czestochowa-Particolare della basilica
16-Czestochowa-Particolare di una porta di legno a bassorilievo
17-Czestochowa-Il bellissimo organo
18-Czestochowa-il nostro piccolo ristorante prima della partenza per Varsavia
16-Czestochowa-Particolare di una porta di legno a bassorilievo
17-Czestochowa-Il bellissimo organo
18-Czestochowa-il nostro piccolo ristorante prima della partenza per Varsavia

VARSAVIA

1-Varsavia-Parrocchia della  chiesa di tutti i Santi 2- Varsavia-Uno dei grattacieli a Varsavia 3-Varsavia-A sinistra la chiesa di tutti i Santi e a destra uno dei grattacieli
1-Varsavia-Parrocchia della chiesa di tutti i Santi
2- Varsavia-Uno dei grattacieli a Varsavia
3-Varsavia-A sinistra la chiesa di tutti i Santi e a destra uno dei grattacieli
4-Varsavia-Veduta panoramica--in lontananza palazzo della Cultura e della Scienza
5-Varsavia-Panoramica- In lontananza palazzo della Cultura e della Scienza e mio marito
6-Varsavia-Statua dedicata a Giovanni Paolo II-Congresso eucaristico
4-Varsavia-Veduta panoramica--in lontananza palazzo della Cultura e della Scienza
5-Varsavia-Panoramica- In lontananza palazzo della Cultura e della Scienza e mio marito
6-Varsavia-Statua dedicata a Giovanni Paolo II-Congresso eucaristico
7-Varsavia-Un piccolo giardinetto
8-Varsavia-Un altro grattacielo
9-Varsavia-Il nostro Hotel
7-Varsavia-Un piccolo giardinetto
8-Varsavia-Un altro grattacielo
9-Varsavia-Il nostro Hotel
10-Varsavia-Una strada
11-Varsavia- Museo della storia dei polacchi
12-Varsavia- Monumento agli eroi del ghetto di Varsavia
10-Varsavia-Una strada
11-Varsavia- Museo della storia dei polacchi
12-Varsavia- Monumento agli eroi del ghetto di Varsavia
13-Varsavia- Particolare di una scultura con due leoni ai lati della scalinata del museo
14-Varsavia-Polin Museum eretto dove sorgeva il ghetto nel periodo dell'occupazione tedesca durante la II guerra mondiale
15- Varsavia-Altra visuale del giardino
13-Varsavia- Particolare di una scultura con due leoni ai lati della scalinata del museo
14-Varsavia-Polin Museum eretto dove sorgeva il ghetto nel periodo dell'occupazione tedesca durante la II guerra mondiale
15- Varsavia-Altra visuale del giardino
16-Varsavia- Uno dei grattacieli
17-Varsavia-parete laterale del museo
18-Varsavia-Muro con il bassorilievo
16-Varsavia- Uno dei grattacieli
17-Varsavia-parete laterale del museo
18-Varsavia-Muro con il bassorilievo
19- Varsavia- Il grattacielo INTRACO- sede di uffici commerciali
20-Varsavia-Monumento all'insurrezione di Varsavia
21-Varsavia- Particolare del monumento
19- Varsavia- Il grattacielo INTRACO- sede di uffici commerciali
20-Varsavia-Monumento all'insurrezione di Varsavia
21-Varsavia- Particolare del monumento
22-Varsavia-Palazzo  presidenziale  situato in Krakowskie Przedmiescie
23-Varsavia-  Antico Palazzo sede dell'Accademia polacca delle scienze- di fronte la statua di Niccolò Copernico con in mano una sfera Armillare
24-Varsavia-Chiesa di Sant' Alessandro realizzata tra il 1818- 1825
22-Varsavia-Palazzo presidenziale situato in Krakowskie Przedmiescie
23-Varsavia- Antico Palazzo sede dell'Accademia polacca delle scienze- di fronte la statua di Niccolò Copernico con in mano una sfera Armillare
24-Varsavia-Chiesa di Sant' Alessandro realizzata tra il 1818- 1825
25-Varsavia-Altra veduta della chiesa ricostruita tra il 1947-1958
26- Varsavia-Palazzo Rembielinski- sede della società polacca dei veterani di guerra
27-Varsavia-Una stele
25-Varsavia-Altra veduta della chiesa ricostruita tra il 1947-1958
26- Varsavia-Palazzo Rembielinski- sede della società polacca dei veterani di guerra
27-Varsavia-Una stele
28-Varsavia-Kacperskich-casa popolare
29- Varsavia- Parco Lazienki- Monumento a Chopin
30-Varsavia- Altra foto di mio marito nel parco
28-Varsavia-Kacperskich-casa popolare
29- Varsavia- Parco Lazienki- Monumento a Chopin
30-Varsavia- Altra foto di mio marito nel parco
31--Varsavia- Io sempre nel parco
32-Varsavia-All'interno del parco mio marito seduto su una delle panchine multimediali che suonano al solo toccarle
33--Varsavia-All'interno del parco, alle spalle la vecchia Orangerie-giardino d'inverno
31--Varsavia- Io sempre nel parco
32-Varsavia-All'interno del parco mio marito seduto su una delle panchine multimediali che suonano al solo toccarle
33--Varsavia-All'interno del parco, alle spalle la vecchia Orangerie-giardino d'inverno
34-Varsavia- stessa veduta ma con mio marito
35--Varsavia- Altra visuale
36-Varsavia-Monumento a Henryk Sienkiewicz- scrittore e giornalista polacco-1846-1916
34-Varsavia- stessa veduta ma con mio marito
35--Varsavia- Altra visuale
36-Varsavia-Monumento a Henryk Sienkiewicz- scrittore e giornalista polacco-1846-1916
37-Varsavia- Fiori e piscina nel parco
38-Varsavia-Ancora una foto con la piscina e una veduta dell'angolo del giardino cinese
39-Varsavia- un angolo del laghetto nel parco
37-Varsavia- Fiori e piscina nel parco
38-Varsavia-Ancora una foto con la piscina e una veduta dell'angolo del giardino cinese
39-Varsavia- un angolo del laghetto nel parco
40-Varsavia-Giardino cinese nel parco Lazienki
41-Varsavia-Ancora un angolo del parco con una fontana
42-Varsavia-Palazzo sull'acqua all'interno del parco
40-Varsavia-Giardino cinese nel parco Lazienki
41-Varsavia-Ancora un angolo del parco con una fontana
42-Varsavia-Palazzo sull'acqua all'interno del parco
43-Varsavia- Castello reale all'ingresso della città vecchia-oggi ospita diverse collezioni d'arte tra cui opere originali di Rembrandt e Canaletto
44- Panoramica con la colonna di Sigismondo III Vasa-venne eretta nel 1644 dal figlio Ladislao IV
45- Varsavia- un angolo della piazza
43-Varsavia- Castello reale all'ingresso della città vecchia-oggi ospita diverse collezioni d'arte tra cui opere originali di Rembrandt e Canaletto
44- Panoramica con la colonna di Sigismondo III Vasa-venne eretta nel 1644 dal figlio Ladislao IV
45- Varsavia- un angolo della piazza
46-Varsavia- Una piccola stradina-in fondo la Cattedrale di San Giovanni Battista
47-Varsavia- Veduta con mio marito
48-Varsavia-Bar- particolare all'aperto
46-Varsavia- Una piccola stradina-in fondo la Cattedrale di San Giovanni Battista
47-Varsavia- Veduta con mio marito
48-Varsavia-Bar- particolare all'aperto
49-Varsavia- Da notare gli uccellini che mangiano nel cestino
50- Varsavia-Altra visuale del punto di ristoro
51-Varsavia- Pausa e sosta in uno dei tanti locali
49-Varsavia- Da notare gli uccellini che mangiano nel cestino
50- Varsavia-Altra visuale del punto di ristoro
51-Varsavia- Pausa e sosta in uno dei tanti locali
52-Varsavia- Pausa pranzo con la pizza
53-Varsavia- Vetrina con l' esposizione di gioielli di ambra
54-Varsavia-Scorcio di una strada
52-Varsavia- Pausa pranzo con la pizza
53-Varsavia- Vetrina con l' esposizione di gioielli di ambra
54-Varsavia-Scorcio di una strada
55-Varsavia-Un artigiano di piazza che lavora il legno 56-Varsavia- Particolare dell'abside 57-Varsavia- Particolare del bellissimo organo
55-Varsavia-Un artigiano di piazza che lavora il legno
56-Varsavia- Particolare dell'abside
57-Varsavia- Particolare del bellissimo organo
58- Varsavia-Interno della cattedrale di San Giovanni- l'abside
roselline viola
59-Varsavia-Punto di ristoro tra Varsavia e Breslavia lungo il percorso
58- Varsavia-Interno della cattedrale di San Giovanni- l'abside  
59-Varsavia-Punto di ristoro tra Varsavia e Breslavia lungo il percorso

BRESLAVIA

1- Breslavia- Esterno del museo PANORAMA Raclawicka
2-Breslavia-Prima immagine del dipinto della battaglia Raclawicka-esguito da Jan Styla e Wojciech Kossak
3-Breslavia- Seconda immagine
1- Breslavia- Esterno del museo PANORAMA Raclawicka
2-Breslavia-Prima immagine del dipinto della battaglia Raclawicka-esguito da Jan Styla e Wojciech Kossak
3-Breslavia- Seconda immagine
4-Breslavia- Terza immagine
5- Breslavia- Quarta immagine
6-Breslavia- Quinta immagine
4-Breslavia- Terza immagine
5- Breslavia- Quarta immagine
6-Breslavia- Quinta immagine
7-Breslavia-Sesta immagine
8-Breslavia-Pianta della battaglia
9-Breslavia-Poster della mostra
7-Breslavia-Sesta immagine
8-Breslavia-Pianta della battaglia
9-Breslavia-Poster della mostra
10-Breslavia-Monumento dedicato alle vittime del massacro di Katyn
11-Breslavia-Muzeum Narodowe e mio marito
12-Breslavia- Museo Nazionale di Wroclaw
10-Breslavia-Monumento dedicato alle vittime del massacro di Katyn
11-Breslavia-Muzeum Narodowe e mio marito
12-Breslavia- Museo Nazionale di Wroclaw
13-Breslavia-Facciata del museo ricoperta di verde
14-Breslavia-Io e alle spalle il museo
15-Breslavia-La parte centrale del museo
13-Breslavia-Facciata del museo ricoperta di verde
14-Breslavia-Io e alle spalle il museo
15-Breslavia-La parte centrale del museo
16-Breslavia-Panorama del fiume ODER con in fondo la chiesa di San Bartolomeo
17-Breslavia-Panorama e mio marito
18-Breslavia- Altra panoramica
16-Breslavia-Panorama del fiume ODER con in fondo la chiesa di San Bartolomeo
17-Breslavia-Panorama e mio marito
18-Breslavia- Altra panoramica
19- Breslavia-Panorama della città
20-Breslavia-Ancora una visuale del fiume
21-Breslavia- Panoramica del fiume Oder e il Museo Nazionale
19- Breslavia-Panorama della città
20-Breslavia-Ancora una visuale del fiume
21-Breslavia- Panoramica del fiume Oder e il Museo Nazionale
22- Breslavia-Convento o Congrecazione nell'isola della cattedrale
23- Breslavia- Altra veduta del convento
25-Breslavia-  Esterno della Cattedrale di St. Paul con le due torri
22- Breslavia-Convento o Congrecazione nell'isola della cattedrale
23- Breslavia- Altra veduta del convento
25-Breslavia- Esterno della Cattedrale di St. Paul con le due torri
26-Breslavia-Seminario Metropolitano Wyzsze
27-Breslavia- Parte superiore della facciata del seminario e la statua di Papa Giovanni Paolo II
Madonna con il Bambino in un campo di betulle  di Lucas Cranach il Vecchio
26-Breslavia-Seminario Metropolitano Wyzsze
27-Breslavia- Parte superiore della facciata del seminario e la statua di Papa Giovanni Paolo II
28-Breslavia-Madonna con il Bambino in un campo di betulle di Lucas Cranach il Vecchio
29- Breslavia-Quadro della Madonna con il Bambino con dietro uno sfondo di betulle e abete nel Museo Arcidiocesano
30-Breslavia- Le due torri della cattedrale di San Giovanni Battista
31-Breslavia-Altra visuale delle due torri
29- Breslavia-Quadro della Madonna con il Bambino con dietro uno sfondo di betulle e abete nel Museo Arcidiocesano
30-Breslavia- Le due torri della cattedrale di San Giovanni Battista
31-Breslavia-Altra visuale delle due torri
32-Breslavia-Particolare dell'entrata della cattedrale
33-Breslavia-Particolare della facciata
34-Breslavia-Interno della cattedrale
32-Breslavia-Particolare dell'entrata della cattedrale
33-Breslavia-Particolare della facciata
35-Breslavia-La volta della cattedrale
36- Breslavia-Targa ricordo in ringraziamento della canonizzazione di Papa Giovanni Paolo II nel 2014
37-Breslavia-Un altare all'interno della cattedrale con l'icona della Madonna
38-Breslavia-Interno con l'angolo del presbiterio
36- Breslavia-Targa ricordo in ringraziamento della canonizzazione di Papa Giovanni Paolo II nel 2014
37-Breslavia-Un altare all'interno della cattedrale con l'icona della Madonna
38-Breslavia-Interno con l'angolo del presbiterio
39- Breslavia-Il presbiterio e il coro
40-Breslavia-Tomba del Cardinale Federico d'Assia Darmstadt con il busto di Ercole Ferrata-1680-1686
41-Breslavia-Altare di Santa Elisabetta di Domenico Guidi-1680-86
39- Breslavia-Il presbiterio e il coro
40-Breslavia-Tomba del Cardinale Federico d'Assia Darmstadt con il busto di Ercole Ferrata-1680-1686
41-Breslavia-Altare di Santa Elisabetta di Domenico Guidi-1680-86
42-Breslavia-Statua della Madonna con Bambino
43-Breslavia-Una bellissima vetrata
44-Breslavia- Isola della Cattedrale(Ostrow Tumski -Collegiata di Santa Croce e monumento a Giovanni Nepomuceno
42-Breslavia-Statua della Madonna con Bambino
43-Breslavia-Una bellissima vetrata
44-Breslavia- Isola della Cattedrale(Ostrow Tumski -Collegiata di Santa Croce e monumento a Giovanni Nepomuceno
45-Breslavia-Un particolare del campanile
46-Breslavia-Statua di San Giovanni Nepomuceno e lateramente edificio dell'ex orfanotrofio vicino alla chiesa di Santa Croce
47-Breslavia- Le torri della cattedrale
45-Breslavia-Un particolare del campanile
46-Breslavia-Statua di San Giovanni Nepomuceno e lateramente edificio dell'ex orfanotrofio vicino alla chiesa di Santa Croce
47-Breslavia- Le torri della cattedrale
48-Breslavia-Uno dei tanti lampioni(un lampionario accende 103 lampade a gas una per una e poi le spegne all'alba)
49-Breslavia- Ponte TUMSKI  detto anche ponte dell'amore sul fiume  Oder
50-Breslavia- Ancora il ponte dell'amore con tanti lucchetti chiusi
48-Breslavia-Uno dei tanti lampioni(un lampionario accende 103 lampade a gas una per una e poi le spegne all'alba)
49-Breslavia- Ponte TUMSKI detto anche ponte dell'amore sul fiume Oder
50-Breslavia- Ancora il ponte dell'amore con tanti lucchetti chiusi
51-Breslavia-Panorama della città visto dal fiume Oder
52-Breslavia-Isola della cattedrale vista dal fiume con i campanali e con la chiesa di S.Croce
53-Breslavia- Scuola delle suore Orsoline
51-Breslavia-Panorama della città visto dal fiume Oder
52-Breslavia-Isola della cattedrale vista dal fiume con i campanali e con la chiesa di S.Croce
53-Breslavia- Scuola delle suore Orsoline
54-Breslavia- Giardino all'interno della biblioteca Ossolineum
55-Breslavia- Un angolo della biblioteca Ossolineum
56-Breslavia-Interno della chiesa del Santissimo Nome di Gesù
54-Breslavia- Giardino all'interno della biblioteca Ossolineum
55-Breslavia- Un angolo della biblioteca Ossolineum
56-Breslavia-Interno della chiesa del Santissimo Nome di Gesù
57-Breslavia-Fontana SZERMIERZ con la statua della figura di uno spadaccino, nei pressi dell'Università
58-Breslavia- Facciata dell'Università
59-Breslavia-Università di Breslavia
57-Breslavia-Fontana SZERMIERZ con la statua della figura di uno spadaccino, nei pressi dell'Università
58-Breslavia- Facciata dell'Università
59-Breslavia-Università di Breslavia
60-Breslavia- La città degli gnomi-ne esistono circa 170 sparsi per la città e sono in continua evoluzione
61-Breslavia-Un altro piccolo gnomo- l'omino incatenato dietro le sbarre
62-Breslavia- La nostra pausa pranzo
60-Breslavia- La città degli gnomi-ne esistono circa 170 sparsi per la città e sono in continua evoluzione
61-Breslavia-Un altro piccolo gnomo- l'omino incatenato dietro le sbarre
62-Breslavia- La nostra pausa pranzo
63-Breslavia- mio marito e il nostro pranzo
64-Breslavia- Un ristorante italiano all'aperto
65-Breslavia-Ancora una veduta dell'Università edificio barocco, con il portale d'accesso
63-Breslavia- mio marito e il nostro pranzo
64-Breslavia- Un ristorante italiano all'aperto
65-Breslavia-Ancora una veduta dell'Università edificio barocco, con il portale d'accesso
66-Breslavia-Veduta dall'alto della terrazza dell'università
67-Breslavia-Panoramica dalla terrazza
68-Breslavia-Ancora una visuale della città e del fiume
66-Breslavia-Veduta dall'alto della terrazza dell'università
67-Breslavia-Panoramica dalla terrazza
68-Breslavia-Ancora una visuale della città e del fiume
69-Breslavia-Ancora una panoramica dall'alto
70-Breslavia-Mio marito sulla terrazza
71-Breslavia-Il fiume Oder visto dall'alto
69-Breslavia-Ancora una panoramica dall'alto
70-Breslavia-Mio marito sulla terrazza
71-Breslavia-Il fiume Oder visto dall'alto
72-Breslavia-Altra veduta della città
73-Breslavia-Una esposizione all'interno dell'università
74-Breslavia-Altra esposizione
72-Breslavia-Altra veduta della città
73-Breslavia-Una esposizione all'interno dell'università
74-Breslavia-Altra esposizione
75-Breslavia-Aula Leopoldina nell'Università
76-Breslavia-Una serie di piccoli animali in scultura nella stada delle antiche macellazioni
77-Breslavia-esterno della chiesa cattolica di Sant'Elisabetta d'Ungheria
75-Breslavia-Aula Leopoldina nell'Università
76-Breslavia-Una serie di piccoli animali in scultura nella stada delle antiche macellazioni
77-Breslavia-esterno della chiesa cattolica di Sant'Elisabetta d'Ungheria
78-Breslavia-Breslavia- Veduta esterna della torre della chiesa
79-Breslavia-Veduta dell'interno della chiesa
80-Breslavia- Uno dei tanti piccoli gnomi
78-Breslavia-Breslavia- Veduta esterna della torre della chiesa
79-Breslavia-Veduta dell'interno della chiesa
80-Breslavia- Uno dei tanti piccoli gnomi
81-Breslavia- Ancora una coppia di gnomi-I pompieri
82-Breslavia-il  ristorante degli innamorati-casa di Hansel e Gretel
83-Breslavia-Nella vecchia città piazza del mercato e la fontana multimediale ,detta “Zdrój” dal nome del sindaco – Bogdan Zdrojewski
81-Breslavia- Ancora una coppia di gnomi-I pompieri
82-Breslavia-il ristorante degli innamorati-casa di Hansel e Gretel
83-Breslavia-Nella vecchia città piazza del mercato e la fontana multimediale ,detta “Zdrój” dal nome del sindaco – Bogdan Zdrojewski
84-Breslavia-La piazza con alcuni palazzi
85-Breslavia-Altro angolo con la piazza (Rynek) e la fontana
86-Breslavia- Uno dei tanti palazzi nella piazza
84-Breslavia-La piazza con alcuni palazzi
85-Breslavia-Altro angolo con la piazza (Rynek) e la fontana
86-Breslavia- Uno dei tanti palazzi nella piazza
87-Breslavia-al n° 8 Kamienica Pod Siedmioma Elektorami, Casa ai Sette Elettori, costruita nel 1692
88-Breslavia-Una banca
89-Breslavia- Piazza Rynek con il Municipio a destra e la chiesa di S. Elisabetta
87-Breslavia-al n° 8 Kamienica Pod Siedmioma Elektorami, Casa ai Sette Elettori, costruita nel 1692
88-Breslavia-Una banca
89-Breslavia- Piazza Rynek con il Municipio a destra e la chiesa di S. Elisabetta
90-Breslavia- Altri palazzi nella grande piazza
91-Breslavia- Particolare della facciata del vecchio municipio
92-Breslavia- Altra veduta della facciata del vecchio municipio
90-Breslavia- Altri palazzi nella grande piazza
91-Breslavia- Particolare della facciata del vecchio municipio
92-Breslavia- Altra veduta della facciata del vecchio municipio
93-Breslavia- Un angolo del Municipio vecchio
94- Breslavia-Visuale della Piazza con la colonnina di pietra copia della gogna di pietra costyruita nel 1985 a forma di lanterna
95-Breslavia-Facciata del vecchio municipio
93-Breslavia- Un angolo del Municipio vecchio
94- Breslavia-Visuale della Piazza con la colonnina di pietra copia della gogna di pietra costyruita nel 1985 a forma di lanterna
95-Breslavia-Facciata del vecchio municipio
glitter-40 roselline viola

 

glitter-40 roselline viola

PRAGA

1-Praga-Angolo della piazza della città con la torre dell'orologio 2-Praga-Visuale della piazza con il municipio e con la Torre dell'orologio 3- Praga- Altro angolo della piazza e dell'orologio
1-Praga-Angolo della piazza della città con la torre dell'orologio
2-Praga-Visuale della piazza con il municipio e con la Torre dell'orologio
3- Praga- Altro angolo della piazza e dell'orologio
4-Praga-Altra visuale con mio marito
5-Praga-Alcuni palazzi nella piazza- in lontananza la chiesa di Santa Maria di Tyn
6-Praga-Particolare di altri palazzi, a sinistra il Palazzo Kinsky e al centro la Casa alla camppana di pietra
4-Praga-Altra visuale con mio marito
5-Praga-Alcuni palazzi nella piazza- in lontananza la chiesa di Santa Maria di Tyn
6-Praga-Particolare di altri palazzi, a sinistra il Palazzo Kinsky e al centro la Casa alla camppana di pietra
7-Praga-Altri palazzi e al centro la casa di Kafka Franz  un edificio tardogotico con affreschi rinascimentali
8- Praga-Un particolare dell'orologio
9- Praga- Altra visuale dell'orologio con le persone in attese dello scoccare delle ore
7-Praga-Altri palazzi e al centro la casa di Kafka Franz un edificio tardogotico con affreschi rinascimentali
8- Praga-Un particolare dell'orologio
9- Praga- Altra visuale dell'orologio con le persone in attese dello scoccare delle ore
10- Praga-Hotel Ventana e il negozio della Swarovski
11- Praga-Una strada di Praga in Stare Mesto
12-Praga- Facciata di un palazzo
10- Praga-Hotel Ventana e il negozio della Swarovski
11- Praga-Una strada di Praga in Stare Mesto
12-Praga- Facciata di un palazzo
13-Praga-Statua della Madonna Nera--Museo del cubismo ceco
14-Praga-Facciata della Casa Municipale-nella città vecchia
15-Praga-Teatro musicale
13-Praga-Statua della Madonna Nera--Museo del cubismo ceco
14-Praga-Facciata della Casa Municipale-nella città vecchia
15-Praga-Teatro musicale
16-Praga-Un bellissimo lavoro con tralci di uva e coccinelle
17-Praga-Una lunghissima macchina
18-Praga-Negozio Brandejs all'angolo delle strade Provazncke e Havirske
16-Praga-Un bellissimo lavoro con tralci di uva e coccinelle
17-Praga-Una lunghissima macchina
18-Praga-Negozio Brandejs all'angolo delle strade Provazncke e Havirske
19-Praga-Altra strada con grandi palazzi
20-Praga-Chiesa di Santa Maria della Neve-altare maggiore
21-Praga-Chiesa di Nostra Signora della Neve-particolare barocco dell'altare maggiore in una chiesa gotica
19-Praga-Altra strada con grandi palazzi
20-Praga-Chiesa di Santa Maria della Neve-altare maggiore
21-Praga-Chiesa di Nostra Signora della Neve-particolare barocco dell'altare maggiore in una chiesa gotica
22-Praga-Altro particolare dell'altare e della volta
23-Praga-Una bellissima aiuola fiorita
24-Praga-Statua equestre  appesa al contrario e pendente nel Palac Lucerna
22-Praga-Altro particolare dell'altare e della volta
23-Praga-Una bellissima aiuola fiorita
24-Praga-Statua equestre appesa al contrario e pendente nel Palac Lucerna
25-Praga- Veduta della Piazza Venceslao e sullo sfondo il Museo Nazionale di Praga
26-Praga-Grand Hotel Europa nel centro storico in via Vaclavske Namesti
27-Praga-Un tram caffè in piazza Venceslao
25-Praga- Veduta della Piazza Venceslao e sullo sfondo il Museo Nazionale di Praga
26-Praga-Grand Hotel Europa nel centro storico in via Vaclavske Namesti
27-Praga-Un tram caffè in piazza Venceslao
28-Praga-Centro commerciale Debenhams angolo via Jindrisska e piazza Venceslao
29-Praga-Particolare dell'orologio astronomico
30-Praga- Altra veduta dell'orologio
28-Praga-Centro commerciale Debenhams angolo via Jindrisska e piazza Venceslao
29-Praga-Particolare dell'orologio astronomico
30-Praga- Altra veduta dell'orologio
31-Praga-Piazza della città vecchia e monumento s Jan Hus
32-Praga-Piazza della città vecchia-bella architettura del ristorante della vecchia Sinagoga
33-Praga-Orologio ebraico(Museum Jewish) nel quartiere Josefov
31-Praga-Piazza della città vecchia e monumento s Jan Hus
32-Praga-Piazza della città vecchia-bella architettura del ristorante della vecchia Sinagoga
33-Praga-Orologio ebraico(Museum Jewish) nel quartiere Josefov
34-Praga- Panoramica del fiume Moldava con un battello
glitter-40 roselline viola
35-Praga- Panoramica del fiume
34-Praga- Panoramica del fiume Moldava con un battello
35-Praga- Panoramica del fiume

Il nostro viaggio in Polonia

Il nostro viaggio in Polonia è stato realizzato quasi tutto in pullman. Una volta partiti dalla nostra sede di partenza con il treno da una stazione vicina, siamo arrivati a Padova da dove, la mattina successiva abbiamo iniziato il nostro percorso partendo con il gruppo e con l'accompagnatore alla volta di Vienna .

Durante il percorso c'è stato il pranzo libero e in serata siamo arrivati nella capitale austriaca dove abbiamo cenato e pernottato.

La visita della città è stata effettuata al mattino successivo facendo un giro panoramico in pullman dei punti più importanti della città.(il Ring, su cui si affacciano l'Opera, il Museo di Storia dell'arte, il Parlamento, il Municipio, l'Università , il Teatro Nazionale,Piazza S.Carlo, il Musikverein, l'esterno del Belvedere e la Hundertwasserhaus.

Dopo il pranzo libero siamo partiti per Cracovia, antica capitale della Polonia.


(Non mi dilungo nella spiegazione di Vienna e Praga poiché è stato già fatto in un precedente viaggio.)


Dopo il pranzo libero siamo partiti per Cracovia, antica capitale della Polonia, dove abbiamo cenato e pernottato.


 Con un piccolo cambiamento di programma , l’itinerario previsto per lunedì è stato spostato al martedì  e viceversa, per cui la mattinata di lunedì abbiamo visitato la città di Cracovia con la basilica di San Francesco, il palazzo Arcivescovile con il cortile Collegium Maius, per finire con la vasta Piazza del Mercato nella Città Vecchia, circondata da edifici di grande valore storico come la Chiesa di Santa Maria con il famoso altare gotico in legno.

Successivamente siamo andati ad Auschwitz- Birkenau e dopo il pranzo abbiamo iniziato la visita dei due campi di sterminio.


Il lunedì mattina come da programma abbiamo iniziato la visita guidata di Cracovia, città Patrimonio Mondiale dell’Unesco dal magnifico centro storico, ricco di edifici e monumenti voluti nel tempo dal re, nobili e borghesi. In particolare abbiamo visitato il quartiere Ebraico, la collina del Wavel dominata dalla Cattedrale, dalle Torri difensive e dal Castello, scrigno di opere d’arte.

Prima del pranzo abbiamo passeggiato lungo la Strada Reale e nel pomeriggio, era prevista una visita facoltativa alle millenarie Miniere di Sale di Wieliczka,labirinto pieno di passaggi, camere e gallerie, dove si trovano tre cappelle con sculture di sale davvero uniche. Noi abbiamo fatto i turisti “fai da te “ e siamo rimasti a Cracovia tutto il pomeriggio.

Alla sera ci siamo ritrovati con il gruppo e dopo la cena c’è stata una visita notturna della città.


La mattina di mercoledì (05-08-)siamo partiti da Cracovia per raggiungere Czestochowa dove abbiamo visitato la basilica barocca della SS. Croce, tra i più importanti centri di culto dell’intero mondo cristiano e meta di pellegrinaggio che conserva la venerata icona della Madonna Nera.

Abbiamo pranzato e poi nel tardo pomeriggio abbiamo raggiunto Varsavia, completamente restaurata a seguito della seconda guerra mondiale.

Dopo cena abbiamo fatto una visita panoramica in notturna della città.


La mattina di giovedì abbiamo iniziato la visita guidata della città con il parco Reale e l’esterno del Palazzo sull’Acqua, la città vecchia con le strade selciate, i caffè e le gallerie, per poi seguire il fiume Vistola fino al Castello Reale in stile barocco. Dopo il pranzo libero , nel pomeriggio siamo partiti per la volta di Breslavia, centro turistico e culturale sulle rive dell’Oder pieno di verde, corsi d’acqua, ponti e bellissimi monumenti.


Dopo cena ancora una volta visita in notturna della città.


La mattina di venerdì (07-08)- abbiamo iniziato la visita guidata del centro storico di Breslavia, dove siamo rimasti tutta la giornata.

Dopo il pranzo libero  abbiamo iniziato la visita delle numerose costruzioni sacre, tra cui la Cattedrale di San Giovanni Battista, ma anche quelle civili come il Municipio, capolavoro del gotico, le vecchie case degli artigiani e l’imponente edificio barocco dell’Università dove si trova l’Aula Leopoldina. Abbiamo visitato il dipinto della Madonna del Pino nel Museo dell’Arcidiocesi e il monumentale dipinto della Battaglia di Raclawice.


A fine giornata c’è stata la nostra cena.


Sabato mattina siamo partiti alla volta di Praga , dove, dopo il pranzo, nel pomeriggio abbiamo visitato Piazza Venceslao, cuore della capitale ceca e l’aerea di Piazza della Città Vecchia.


Domenica mattina siamo partiti per la volta di Padova per poi riprendere il nostro viaggio di rientro nelle nostre sedi di partenza il lunedì mattina.

CRACOVIA

Cracovia, città nel sud della Polonia vicino al confine con la Repubblica Ceca, è nota per il suo centro medievale ben conservato e per il quartiere ebraico. La città vecchia, circondata dal parco di Planty e dai resti della cinta muraria medievale, ha come centro la maestosa Rynek Glówny (la piazza del mercato). Qui sorgono il Mercato dei Tessuti, un grande centro di commercio costruito durante il Rinascimento, e la basilica di Santa Maria, una chiesa gotica del XIV secolo.

La storia del drago della collina di Wawel è una delle più famose e antiche. La prima versione di cui si ha notizia risale al 13esimo secolo – opera di Wincenty Kadlubek, un monaco cistercense autore delle prime cronache della Polonia – e racconta di un oscuro fratricidio, ma ben diffusa è la successiva versione fiabesca. Narra che sull’altura rocciosa che domina la valle e il fiume Vistula, tra il 600 e l’800, fu costruito un castello: ma mentre ai suoi piedi nasceva la città di Cracovia, dal nome del re Krak, nelle sue grotte e caverne si nascondeva un drago insaziabile. Ogni giorno andava a caccia di mucche, pecore oltre a belle e giovani donne: per fermarlo re Krak promise in dono a chi l’avesse ucciso, la propria figlia e il reame. Il tempo passava, nessuno dei cavalieri a cui si era rivolto era riuscito nell’impresa e ormai regnava il terrore fino a che non si fece avanti un ingegnoso ciabattino. Skuba, così si chiamava, costruì un finto montone imbottito di zolfo, da offrire al drago: la bestia dopo averlo ingoiato iniziò ad ardere nelle viscere tanto da bere l’acqua del fiume fino a esplodere, facendo di Skuba un eroe. Di quel fatto incredibile oggi sarebbe rimasta solo la grande grotta, proprio vicino al fiume ai piedi della collina, in parte visitabile mentre una statua del drago attende i visitatori all’uscita del percorso, sul Vistula Boulevard.

Le stanze del castello, la cui costruzione risale all’XI sec. oggi ospitano collezioni d’arte, trofei bellici, arazzi e reperti archeologici.

Del complesso, che raggiunse il suo massimo splendore quando Sigismondo I Augusto sposò in seconde nozze Bona Sforza, fanno parte anche l’imponente Cattedrale dei SS. Venceslao e Stanislao, dove si svolgevano le incoronazioni, con le tombe reali e la campana Sigismondo.

Delle mura fortificate che un tempo cingevano la città sono rimaste poche tracce: il Barbacane, la porta di S. Floriano (l’unica delle otto ad essere arrivata ai giorni nostri), i bastioni dei Passamano, dei Falegnami e dei Carpentieri.


Il centro storico della città è tutto qui, ai piedi della collina, percorso dalla cosiddetta Strada Reale e racchiuso nel parco di Planty, che ha preso il posto dei bastioni, e nel Kazimierz, il quartiere ebraico. Dell’assetto originario della duecentesca piazza del Mercato, a cui si arriva percorrendo la via Grodzka – la stessa da cui passano tutte le processioni solenni – si sono conservati la Torre del municipio, i fondachisukiennice, un tempo luogo del mercato dei tessuti, oggi di un’imponente galleria commerciale nonché di locali e bar seminterrati – le chiese di S. Adalberto e S. Maria. Proprio a quest’ultima sono legate due storie.

La prima racconta di due fratelli che, ricevuto l’incarico di costruirne le due torri, entrarono in competizione: accecato dall’invidia, il fratello minore, che perse la sfida, uccise il più grande con un coltello (c’è chi dice che sia proprio quello appeso all’ingresso orientale del palazzo del tessuto) per poi uccidersi a sua volta colpito dal rimorso. La seconda è l’Hejnal, la chiamata a raccolta con la tromba, che ogni ora viene suonata dalla torre più alta: la melodia è la stessa di quella del XIII sec. quando veniva usata come torre di guardia. La sentinella che cercò di avvisare l’arrivo dei Tatari, ferita a morte, non fece in tempo a portarla a termine ed è per quello che ancora oggi il trombettiere la interrompe bruscamente.

Il Kazimierz, quartiere in cui la tradizione ebraica e cristiana sono saldamente intrecciate, nacque nel 1335 come una cittadina separata, per volere del re Casimiro il Grande. Oggi, con le sue viuzze e i piccoli palazzi è uno dei più vivaci, zeppo di ristorantini, pub, gallerie e laboratori artigianali. Per provarlo è d’obbligo una passeggiata nelle vie Miodowa, Podberzezie, szeroka e Piazza Nuova oltre a visitare le chiese di S. Caterina, del Corpus Domini, dei Padri Paolini sulla Roccia e della Sinagoga Vecchia. Se il pittoresco centro di Cracovia offre scorci e angoli pittoreschi è però dalle colline di Krakus e Wanda, rispettivamente nei quartieri di Podgorze e Nowa Huta, vere e proprie terrazze panoramiche, che la città si può vedere in tutto il suo splendore.

Capitale politica della Polonia fino al XVI sec. Cracovia non ha mai cessato tuttavia di essere la capitale culturale del Paese (l’università Jagellonica risale al 1364), magico connubio di modernità e tradizioni.


Cracovia (in polacco Kraków, [ˈkrakuf] in tedesco Krakau, denominazione completa Stołeczne Królewskie Miasto Kraków- Città Reale Capitale di Cracovia) è una città polacca di 761.873 abitanti della Polonia meridionale, una delle più antiche ed estese dello Stato. È capoluogo del relativo voivodato della Piccola Polonia dal 1999; in precedenza è stata capoluogo del Voivodato di Cracovia fin dal 1308. Inoltre è un grande centro commerciale e industriale (stoffe, pelli, macchine agricole, cartiere, editoria) e un importante nodo ferroviario.

Cracovia è stata a lungo la capitale del paese e a tutt'oggi rimane il suo principale centro culturale, artistico e universitario - è sede tra le altre della Università Jagellonica, la più antica del paese e una delle più antiche d'Europa. Con più di otto milioni di visitatori ogni anno, è la principale meta turistica internazionale della Polonia. È famosa per il suo piccolo e curato centro storico, iscritto nella Lista UNESCO come Patrimonio dell'umanità, per la sua immensa piazza centrale e per la fascia di giardini del Planty, ampia da 50 a 100 metri che circonda completamente il centro.


Inoltre è il primo sito UNESCO ad essere considerato tale in Europa ed è anche il primo centro abitato considerato patrimonio dell'umanità al mondo (1978). Nel Castello di Wawel è stato a lungo custodito il famoso dipinto di Leonardo da Vinci, Dama con l'ermellino, prima esposto all'interno del Museo Czartoryski, ubicato nella Città Vecchia. Dall'estate del 2017 il quadro è visibile al Museo Nazionale di Cracovia.

È sede arcivescovile dal X secolo e ne fu vescovo dal 1964 al 1978 Karol Wojtyła, futuro papa Giovanni Paolo II. Capitale europea della cultura nel 2000, nel 2013 ha ricevuto dall'UNESCO anche il riconoscimento di città della letteratura, prima città dell'Europa continentale a ricevere questo titolo e nel 2014 la città è stata scelta come Città europea dello sport. Cracovia è stata città organizzatrice del campionato mondiale di pallavolo nel 2014 e del campionato europeo di pallamano nel 2016.

Inoltre, nel 2016, ha ospitato la 31ª Giornata mondiale della gioventù.            

 Perfino in cucina: la carpa di Zator, uno dei piatti più famosi, era celebrata già ai tempi di re Boleslao III, nel XII sec, così come il pane di Pradnik che non mancava sulle tavole reali e i ravioli di San Giacinto (pierogi sw. Jacka) noti fin dal Medioevo. E c’è da scommettere che anche la passione per le krakowskie obwarzanki (le ciambelle di Cracovia, in vendita a ogni angolo), le profumate salsiccie krakowska o lisiecka e i pomodori di Krzeszowice continuerà a lungo.

Declino
Nel 1609 Sigismondo III trasferì la capitale a Varsavia, meglio situata per governare tutto il Paese. Per la mancanza della corte reale cominciò il declino di Cracovia, che poi venne anche numerose volte devastata da diverse armate.

Monumenti e luoghi d'interesse

L'architettura gotica, rinascimentale e barocca della Città Vecchia (Stare Miasto) è mirabile testimone della lunga e gloriosa storia di Cracovia: al centro del nucleo medievale, conservatosi quasi completamente intatto, vi è la Piazza del Mercato, la più grande piazza medievale d'Europa, un quadrato di 200 metri di lato (Rynek Głowny), attorno alla quale sorgono bellissimi palazzi dei secoli XVII e XVIII, alcuni dei quali di impronta veneta, la torre civica del Municipio, il grande Mercato dei tessuti (Sukiennice) e soprattutto la Basilica di Santa Maria. Attorno alla Città Vecchia correva una possente cinta muraria completamente abbattuta, ad eccezione di un breve tratto superstite contiguo alla porta di San Floriano e al Barbacane, durante la dominazione austriaca. Sul suo antico tracciato oggi sorge il giardino del Planty. L'altro nucleo storico di Cracovia sorge a sud della Città Vecchia, sulla collina di Wawel (residenza dei re di Polonia fino al XVII secolo), dove si trovano le più importanti vestigia: la chiesa dei Ss. Felice e Adaucto (IX secolo), il Castello con il cortile rinascimentale degli architetti fiorentini Francesco della Lora e Bartolomeo Berecci, la Cattedrale, che racchiude le tombe dei re polacchi a partire dal Trecento e la cappella funeraria del re Sigismondo I, d'impronta italiana al pari della chiesa barocca dei Santi Pietro e Paolo, la più bella dell'Europa centrale nel suo genere.
A sud della Città Vecchia sorge il quartiere di Kazimierz, il centro della vita religiosa e sociale della Cracovia ebraica fino alla deportazione di massa della comunità locale avvenuta durante l'occupazione nazista.
Il centro storico di Cracovia è patrimonio dell'umanità tutelato dall'UNESCO dal 1978.
Nei dintorni di Cracovia, a Wieliczka, si trova l'antica miniera del sale, anch'essa monumento UNESCO.

Architetture religiose

La più conosciuta chiesa di Cracovia è senz'altro la Basilica di Santa Maria che non passa inosservata sia per la posizione, nel pieno centro della città nella Piazza del Mercato, sia per l'imponenza delle sue due torri, una di guardia l'altra campanaria. Del XIV secolo, raggiunge 80 metri di altezza ed è nota oltre che per le sue vertiginose architetture, per un importante pala d'altare lignea al suo interno scolpita da Veit Stoss, la più grande al mondo. Da una delle due torri della chiesa viene ogni ora intonata la celebre Hejnał, la "chiamata a raccolta" tradizionale mai interrotta dall'invasione della città dei tartari. Proprio accanto a Santa Maria, nella stessa Piazza del Mercato, è situata la piccola e pregevole Chiesa di Sant'Adalberto (Kościół św. Wojciecha), che con circa mille anni di storia è una delle più antiche chiese in pietra erette in tutta la Polonia. Ben più antica di circa quattro secoli della sua imponente controparte, appare oggi curiosa nella piazza per le sue esigue dimensioni.


Parimenti antica e celebre è la Cattedrale del Wawel, facente parte dell'omonimo complesso antico della città situato sull'altrettanto omonima collina. È considerata il santuario nazionale polacco ed è il luogo dove storicamente venivano incoronati i sovrani polacchi. Costruita anch'essa nel XIV secolo, ospita nel suo complesso la celebre Cappella di Sigismondo, uno degli esempi architettonici più pregevoli della città ed eretta il secolo successivo rispetto alla cattedrale dalla dinastia Jagellonica.


Le due chiese principali non sono le più antiche: la Chiesa di Sant'Andrea ad esempio è del 1098, costruita in circa 20 anni in stile romanico e dagli interni barocchi del XV secolo, uno dei pochi edifici salvati dalle devastazioni tatare: particolarità della chiesa sono le feritoie tipiche del tempo che rendevano questi edifici luoghi di culto ma anche di difesa. La Chiesa di San Francesco, situata nella strada Franciszkanska di fronte al Palazzo Arcivescovile, è invece del 1269 e più che per le sue sobrie e semplici forme architettoniche è apprezzata per le sue splendide vetrate dell'artista polacco Stanisław Wyspiański.


La Chiesa dei Santi Pietro e Paolo, in stile barocco e attorniata dalle imponenti 12 statue degli apostoli, è la più apprezzata chiesa del XV secolo dopo la Chiesa del Gesù di Roma. La Chiesa di San Floriano nella strada Warszawska, all'inizio della Strada Reale, è una chiesa collegiata che ospita un mausoleo dove sono custodite le reliquie di San Floriano, santo patrono della Polonia.
Altre chiese di interesse sono la chiesa barocca di Sant'Anna costruita tra il 1689-1705 da Tielman van Gameren; la Chiesa di Santa Barbara, anch'essa con interni barocchi nella piazza Mariacki, vicino alla Basilica della Vergine Maria; e la Chiesa barocca di San Bernardo vicino a Wawel, con numerosi dipinti al suo interno. Al di fuori della Città Vecchia sono da annoverare le gotica Basilica della Santa Trinità in piazza Dominikanski e la Chiesa del Corpus Christi nel quartiere di Kazimierz databile al XIV secolo e contenente un alto altare del 1634. Sempre a Kazimierz si trova la chiesa di San Michele Arcangelo e San Stanislao (Skałka), luogo del martirio di san Stanislao vescovo e oggi luogo di sepoltura di famose personalità polacche come lo storico Jan Długosz, Wincenty Pol, Józef Ignacy Kraszewski, Adam Asnyk, Stanisław Wyspiański, Jacek Malczewski, Karol Szymanowski, Ludwik Solski e Czesław Miłosz.

La Vecchia Sinagoga
Particolare interesse suscita la Chiesa di San Casimiro Principe (Kościół św. Kazimierza Królewicza), sempre nella Città Vecchia, sia per l'adiacente monastero francescano barocco, sia soprattutto per la cripta con relative catacombe: questa parte della Chiesa contiene alcuni dei luoghi più segreti ed affascinanti della città, come l'area delle mummie, circa mille, conservate nella cripta ed esposte ogni 1º novembre ai visitatori. La Chiesa della Madre di Dio nel moderno quartiere comunista di Nowa Huta è invece il contributo religioso della città alle architetture moderne.


Nel quartiere ebraico di Kazimierz ci sono oltre alle chiese cristiane, numerose sinagoghe, tra le quali spicca senz'altro la Sinagoga Tempel in stile neo-moresco costruita nel 1860 e danneggiata durante la seconda guerra mondiale e per importanza di culto la Vecchia Sinagoga, ad oggi attive.


Architetture civili
Sukiennice e Torre del Municipio
È impossibile non iniziare una trattazione degli edifici civili della città non partendo dalla Piazza del Mercato, centro nevralgico di Cracovia. Il palazzo di spicco di questa piazza è il Sukiennice, il Mercato dei tessuti di epoca rinascimentale (XV secolo) dove una volta si intrecciavano le trame mercantili internazionali che giungevano in Polonia: i mercanti qui si incontravano, discutevano di affari e barattavano o contrattavano merci. La struttura ha ospitato personalità importanti per secoli. Altro edificio della piazza di particolare prominenza è la Torre del Municipio (Wieża ratuszowa), unica parte rimasta dell'antico Municipio demolito nel 1820 e che conteneva, tra le varie stanze, delle camere di tortura medievali. La torre, alta 70 metri, fu costruita nel XIII secolo in mattonatura ed in stile gotico ma ha subito numerosi incidenti. Il tetto, ricostruito nel 1686, rimase danneggiato da un incendio causato dall'illuminazione, mentre una tempesta di vento fece inclinare di circa 55 centrimetri l'intera torre nel 1703[17].

Nella piazza praticamente ogni casa circostante è di interesse architettonico, essendo tutte kamienica, case in mattoni del XV secolo.
Altri sono i palazzi interessanti oltre il centro storico e la Piazza del Mercato, in particolare a Kazimierz, dove spicca il Municipio del quartiere. Meno apprezzabile esteticamente, ma di sicuro interesse culturale è la fabbrica di Schindler. Da ricordare anche il Palazzo della Fenice.

AUSCHWITZ - BIRKENAU

Per campo di concentramento di Auschwitz (in tedesco Konzentrationslager Auschwitz o anche KL Auschwitz) si intende il vasto complesso di campi di concentramento e di lavoro che formarono un sistema concentrazionario situato nelle vicinanze di Oświęcim (in tedesco Auschwitz), città della Polonia meridionale. Oltre al campo originario, denominato Auschwitz I, durante il periodo dell'Olocausto, nacquero diversi altri campi del complesso, tra cui il famigerato campo di sterminio di Birkenau (Auschwitz II), situato a Birkenau (in polacco Brzezinka), il campo di lavoro di Monowitz (Auschwitz III), situato a Monowitz, (in polacco Monowice), e altri 45 sotto-campi costruiti durante l'occupazione tedesca della Polonia in cui i deportati venivano utilizzati per lavorare nelle diverse industrie tedesche costruite nei dintorni.[4]
Il complesso dei campi di Auschwitz, il più grande mai realizzato dal nazismo, svolse un ruolo fondamentale nel progetto di "soluzione finale della questione ebraica" – eufemismo con il quale i nazisti indicarono lo sterminio degli ebrei (nel campo, tuttavia, trovarono la morte anche molte altre categorie di internati) – divenendo rapidamente il più efficiente centro di sterminio della Germania nazista. Auschwitz, nell'immaginario collettivo, è diventato il simbolo universale del lager, nonché sinonimo di "fabbrica della morte", realizzato nel cuore dell'Europa orientale del XX secolo.
Nel 1947 il parlamento polacco deliberò la creazione di un memoriale-museo che comprese l'area di Auschwitz I e Auschwitz II. Nel 1979 il sito venne dichiarato patrimonio dell'umanità dell'UNESCO. La denominazione iniziale Auschwitz Concentration Camp verrà ufficialmente cambiata in Auschwitz Birkenau - German Nazi Concentration and Extermination Camp (1940-1945) nel 2007, su richiesta della Polonia.

 Il complesso

La Bahnrampe, la rampa dei treni, all'interno del campo di Birkenau dove, dal 1944, arrivavano i convogli dei deportati, come si presentava nel 1945
Le baracche in legno del campo come si presentavano nel 1941
Facevano parte del complesso tre campi principali e 45 sottocampi. L'area di interesse del campo (Interessengebiet), con sempre nuove espropriazioni forzate e demolizioni delle proprietà degli abitanti residenti, arrivò a ricoprire, dal dicembre 1941, la superficie complessiva di circa 40 chilometri quadrati. All'interno di questa superficie avevano sede anche alcune aziende modello, agricole e di allevamento, volute personalmente da Hitler, nelle quali i deportati venivano sfruttati come schiavi.

Auschwitz I

Era un Konzentrationslager (campo di concentramento). Fu reso operativo dal 14 giugno 1940, ed era centro amministrativo dell'intero complesso. Il numero di prigionieri rinchiusi costantemente in questo campo fluttuò tra le 15 000 e le oltre 20 000 unità. Qui furono uccise, nella camera a gas ricavata nell'obitorio del crematorio 1, o morirono a causa delle impossibili condizioni di lavoro, di esecuzioni, per percosse, torture, malattie, fame, criminali esperimenti medici, circa 70 000 persone, per lo più intellettuali polacchi e prigionieri di guerra sovietici. Nei sotterranei del Block 11 di Auschwitz, la prigione del campo, il 3 settembre 1941 venne sperimentato per la prima volta dal vicecomandante del campo Karl Fritzsch, per l'uccisione di 850 prigionieri, il gas Zyklon B, normalmente usato come antiparassitario, poi impiegato su vasta scala per il genocidio ebraico.

Auschwitz II (Birkenau)

Era il Vernichtungslager (campo di sterminio). Era l'immenso lager nel quale persero la vita oltre un milione e centomila persone, in stragrande maggioranza ebrei, russi, polacchi, prigionieri di guerra, omosessuali, oppositori politici, testimoni di Geova e zingari. Dopo l'arrivo dei prigionieri, questi venivano selezionati e quelli inabili al lavoro venivano condotti alle camere a gas con lo scopo di essere uccisi.

Birkenau era inoltre il più esteso Konzentrationslager dell'intero universo concentrazionario nazista e arrivò a contare fino a oltre 100 000 prigionieri contemporaneamente presenti. Era dotato di quattro grandi Crematori e di «Roghi», fosse ardenti ininterrottamente giorno e notte, usate per l'eccedenza delle vittime che non si riusciva a smaltire nonostante le pur notevoli capacità distruttive delle installazioni di sterminio. Gli internati, reclusi separatamente in diversi settori maschili e femminili, erano utilizzati per il lavoro coatto o vi risiedevano temporaneamente in attesa di trasferimento verso altri campi. Il campo, situato nell'omonimo villaggio di Brzezinka, distava circa tre chilometri dal campo principale e fu operativo dall'8 ottobre 1941.

 Auschwitz III (Monowitz)

Era l'Arbeitslager (campo di lavoro). Sorgeva nei pressi del complesso industriale Buna Werke per la produzione di gomma sintetica, proprietà dell'azienda I.G. Farben che però, nonostante l'impegno profuso, non entrò mai in produzione. Il campo, situato a circa 7 chilometri da Auschwitz, fu operativo dal 31 ottobre 1942 e alloggiò fino a 12 000 internati, tra cui Primo Levi ed Elie Wiesel.

La funzione di Auschwitz                                                                                               

Auschwitz, che servì come centro amministrativo per l'intero complesso, fu fondato il 20 maggio 1940 convertendo delle vecchie caserme dell'esercito polacco in un campo di concentramento e campo di lavoro. Un gruppo di 728 prigionieri politici polacchi provenienti da Tarnów furono i primi deportati ad Auschwitz il 14 giugno 1940 e lavorarono come manovali al riadattamento delle caserme, danneggiate dai bombardamenti e alla costruzione delle recinzioni perimetrali.


Inizialmente gli internati furono intellettuali e membri della resistenza polacca; più tardi vi furono deportati anche prigionieri di guerra sovietici, criminali comuni tedeschi, prigionieri politici ed "elementi asociali" come mendicanti, prostitute, omosessuali, testimoni di Geova ed ebrei. Normalmente vi erano detenute dalle 13 000 alle 16 000 persone ma nel 1942 si raggiunse la cifra di 20 000 detenuti.


Sopra il cancello di ingresso si trovava la cinica scritta Arbeit macht frei (il lavoro rende liberi). Sembra che la scritta fosse stata ideata dall'SS-Sturmbannführer Rudolf Höss, primo comandante responsabile del campo e sembra anche che il fabbro che costruì la scritta, un dissidente politico polacco di nome Jan Liwackz, detenuto con numero di matricola 1010, l'avesse fatta saldando la lettera "B" al contrario come segno di protesta, in quanto conscio di quale sarebbe stata la vera funzione del campo di Auschwitz; questo gesto gli sarebbe potuto costare la vita. A tal proposito, sembra che lo stesso fabbro, sopravvissuto all'Olocausto, quando il campo fu liberato dall'Armata Rossa, chiese di riavere l'insegna in quanto, essendo stata realizzata da lui, "gli apparteneva", cosa che non avvenne dato che, ormai, la scritta apparteneva alla storia. I prigionieri che lasciavano il campo per recarsi al lavoro, o che vi rientravano, erano costretti a sfilare sotto questo cancello, accompagnati dal suono di marce marziali eseguite da un'orchestra di deportati appositamente costituita. Contrariamente a quanto rappresentato in alcuni film, la maggior parte dei prigionieri ebrei non era detenuta nel campo di Auschwitz e quindi non passava per questo cancello.


Le SS selezionarono alcuni prigionieri, spesso criminali comuni di origine tedesca o ariana (e quindi appartenenti alla "razza superiore"), come supervisori per gli altri detenuti. Tali supervisori, chiamati Kapo, si macchiarono, nella maggior parte dei casi, di orrendi crimini abusando del proprio potere e divenendo così complici dei propri carnefici.


Gli internati vivevano in baracche chiamate Block dotate di letti a castello a tre piani di tipo militare; le condizioni di sovraffollamento delle baracche, spesso utilizzate al doppio della capienza massima, costringevano i prigionieri a dividere un pagliericcio in due o più favorendo la trasmissione di parassiti e germi, che aumentavano le già elevate possibilità di infezioni e malattie.


Gli ebrei, nella scala sociale del campo, erano all'ultimo posto e ricevevano il peggior trattamento. Tutti gli internati avevano l'obbligo di lavorare (quelli inabili al lavoro venivano invece uccisi subito, appena arrivati nel campo); gli orari variavano a seconda delle stagioni ma si assestavano su di una media di 10-11 ore di lavoro giornaliero. Una domenica ogni due, tranne per chi lavorava presso aziende belliche che funzionavano a ciclo continuo, era considerata giorno festivo e dedita ai lavori di pulizia e manutenzione del campo e all'igiene personale dei detenuti. Le disumane condizioni di lavoro, le scarse razioni di cibo e le condizioni igieniche pressoché inesistenti portavano rapidamente i detenuti alla morte.

La funzione di Birkenau
Targa commemorativa della baracca nel campo ove venivano condotti esperimenti su cavie umane. Essa recita: In questa baracca, dalla fine del 1942, uomini e donne, quasi tutti ebrei, furono sottoposti a esperimenti criminali di sterilizzazione condotti da medici nazisti: il prof. Carl Clauberg e il dottor Horst Schumann. La maggioranza dei prigionieri morì o durante gli esperimenti o per le loro conseguenze.


Il complesso di Birkenau, divenuto operativo il 7 ottobre 1941, era stato concepito inizialmente, secondo i piani di Himmler del marzo 1941, come campo per i prigionieri di guerra russi catturati in grande numero durante le prime fasi dell'invasione tedesca. Birkenau fu il principale campo di sterminio del complesso concentrazionario di Auschwitz. Qui furono imprigionate parecchie centinaia di migliaia di deportati, in diversi sotto-campi, e trovarono la morte circa 1,1 milioni di persone. Degli oltre 13 000 deportati russi dei primi trasporti, solo 92 erano ancora vivi il 27 gennaio 1945 alla liberazione del campo.


Il campo fu installato presso la cittadina a Brzezinka (in tedesco Birkenau o "campo di betulle"), a circa 3 km dal campo Auschwitz. Il luogo fu selezionato per la vicinanza della linea ferroviaria che avrebbe semplificato le operazioni logistiche per le previste grandi deportazioni successive. Successivamente il campo fu utilizzato come strumento principale di sterminio nel contesto della tristemente famosa soluzione finale della questione ebraica. In realtà dello sterminio degli ebrei già si parla nel 1925 sulla bibbia nazista del Mein Kampf di Hitler, in cui sono indicate le future manovre del Reich tedesco con sorprendente lungimiranza.


Per costruire il campo furono espropriate e distrutte le abitazioni del villaggio di Brzezinka per ricavarne poi materiale da risulta per il lager.


Le dimensioni di Birkenau erano immense: circa 2,5 km per 2 km; il campo era circondato da filo spinato elettrificato; ogni giorno moltissimi prigionieri, stremati dalle impossibili condizioni di vita, a volte peggiori di quelle di Auschwitz e di Monowitz, andavano a gettarsi sul reticolato ad alta tensione per porre fine alle loro sofferenze; era la morte "svelta e dolce", nel gergo del campo: «andare al filo».


Il campo arrivò a contenere fino a 100 000 persone internate in diversi settori, completamente separati tra loro e senza nessuna possibilità di comunicazione tra un campo e l'altro
: «andare al filo».


Il campo arrivò a contenere fino a 100 000 persone internate in diversi settori  completamente separati tra loro e senza nessuna possibilità di comunicazione tra un campo e l'altro:


Settore B-I-a, campo femminile – Dall'agosto 1942, vennero internate in questo settore donne ebree e non ebree deportate da diverse nazioni insieme ai loro figli. Nel luglio 1943, con l'arrivo di sempre nuovi trasporti il campo fu ampliato fino a occupare il settore B-I-b che precedentemente era occupato dal campo maschile. Nel novembre 1944 il campo fu liquidato, alcune donne e bambini furono trasferite al settore B-II-e, le altre "abili al lavoro" al settore B-II-b.


Settore B-I-b – Dal marzo 1942 furono internati in questo settore uomini ebrei e non ebrei deportati da diverse nazioni. Nel luglio 1943, gli uomini furono trasferiti al settore B-II-d a causa della necessità di ampliare il settore femminile contiguo (settore B-I-a).
Settore B-II-a, campo di quarantena o Quarantänelager – Dall'agosto 1943 al novembre 1944 in questo settore furono rinchiusi uomini ebrei e non ebrei durante il periodo di quarantena, necessario a identificare coloro che avessero potuto essere affetti da malattie contagiose. Il campo di quarantena era inoltre utilizzato dalle autorità del campo, per "iniziare" gli internati alla dura vita del campo, terrorizzandoli, e abituarli all'obbedienza indiscussa di ogni ordine impartito. A partire dall'aprile 1944 in alcune baracche furono trasferiti alcuni uomini e donne ammalati, rigidamente segregati, da altri settori del campo.


Settore B-II-b, campo per famiglie di Theresienstadt o Familienlager Theresienstadt – Questo settore fu occupato da famiglie ebree provenienti dal campo di concentramento di Theresienstadt nel periodo tra il settembre 1943 e il luglio 1944 quando il campo per famiglie fu "liquidato" e i suoi occupanti furono sterminati (solo un piccolo numero di prigionieri fu selezionato per il lavoro coatto e trasferito altrove).[12] Successivamente il settore fu occupato da donne polacche provenienti dai rastrellamenti seguiti all'insurrezione di Varsavia. Il settore, nel novembre 1944 fu inoltre occupato dalle poche scampate alla liquidazione del settore B-I-a.


Settore B-II-c, campo di transito o Durchgangslager – In questo settore dal maggio 1944 al novembre 1944, trovarono temporanea collocazione le donne ebree provenienti dall'Ungheria in previsione di essere inviate al lavoro presso altri settori di Auschwitz o altri campi. Le donne rinchiuse nel settore non furono registrate sui registri ufficiali del campo per essere poi mandate al lavoro oppure, in molti casi, alla morte senza lasciare traccia. A partire dall'ottobre 1944 questo settore fu occupato anche dalle poche donne scampate alla liquidazione del settore B-III (Mexico).


Settore B-II-d, campo maschile o Männerlager – Dal novembre 1943 al gennaio 1945 fu il principale campo maschile (per ebrei e non ebrei) di Birkenau.


Settore B-II-e, campo per famiglie zingare o Familienzigeunerlager – Dal febbraio 1943 all'agosto 1944 fu il campo di internamento per le famiglie zingare deportate. In questo settore le continue epidemie e le condizioni alimentari e igieniche inesistenti compirono una terribile falcidia; i pochi sopravvissuti furono inviati alle camere a gas nell'agosto 1944. A partire dal maggio 1944, alcuni uomini ebrei furono rinchiusi in baracche isolate del settore, come riserva di manodopera, in maniera simile a quello che avvenne per le donne nel settore BIIc (Durchgangslager).


Settore B-II-f, ospedale o Häftlingskrankenbau (chiamato dai deportati, ad esempio Primo Levi, anche Ka-Be) – A partire dal luglio 1943 fino al gennaio 1945 fu l'ospedale per i prigionieri maschi, spesso chiamato "anticamera del crematorio" a causa dell'elevatissimo numero di ammalati che morivano per le selezioni periodiche e le inesistenti cure sanitarie. Nell'ospedale furono pure portati a termine "esperimenti medici" su cavie umane da parte del personale medico delle SS.


Settore B-II-g, deposito (Effektenlager) o Kanada – il settore, operativo dal dicembre 1943, era destinato allo stoccaggio e al successivo invio in Germania dei beni di proprietà dei deportati. Nel gennaio 1945, durante l'abbandono del campo, le SS cercarono di nascondere le tracce dei loro crimini bruciando le baracche del Kanada.


Settore B-III, campo di transito (Durchgangslager) o Mexico – La costruzione del settore iniziò alla fine del 1943 e proseguì fino all'aprile 1944 anche se non fu mai completata. Almeno 10 000 internate ebree furono rinchiuse nel campo incompleto dal giugno 1944 al novembre dello stesso anno spesso senza neppure un ricovero, in terribili condizioni. Molte furono selezionate per l'invio alle camere a gas, altre trasferite nel settore B-II-c (ottobre 1944), altre ancora trasferite presso altri campi.

Nel novembre 1944 le autorità del campo decisero lo smantellamento del settore: i materiali recuperati furono inviati presso il campo di concentramento di Gross-Rosen.

Lo scopo primario del campo era l'eliminazione di massa. Vi si trovavano 4 camere a gas con annessi crematori. L'eliminazione iniziò nella primavera del 1942.

CZESTOCHOWA

Geografia fisica                                                                                                                                      

Sorge nel sud del paese sul fiume Warta, a 200 km sud-ovest della capitale Varsavia e circa 100 km a nord-ovest di Cracovia. L'aeroporto più vicino è quello di Katowice-Pyrzowice.

Storia                                                                                                                                                          

È stata capitale del voivodato di Częstochowa dal 1975 al 1998. Tale voivodato è stato sostituito nel 1999 dal voivodato della Slesia, di cui Częstochowa non è più capitale.

Nel 1991 ha ospitato la sesta edizione della Giornata mondiale della gioventù.

Santuario della Madonna Nera con il Bambino.                                                                                 

 La città è un importante luogo di pellegrinaggio e conosciuta in tutto il mondo per il suo santuario. Il santuario di Częstochowa, dov'è presente la "Madonna Nera" è uno dei più importanti centri di culto cattolico nazionali, meta ogni anno di pellegrinaggio di fedeli.

Comunità ebraica di Częstochowa                                                                                                     

Częstochowa era uno dei centri storici della presenza ebraica nell'Est europeo sin dal XVIII secolo. Allo scoppio della seconda guerra mondiale, 28.500 ebrei (su una popolazione di 135.000 abitanti) vivevano a Częstochowa. Le truppe tedesche entrarono a Częstochowa domenica 3 settembre 1939. Le due sinagoghe monumentali (la sinagoga vecchia e la sinagoga nuova) furono ridotte in rovina. L'intera popolazione ebraica fu rinchiusa nel ghetto di Częstochowa, sfruttata con il lavoro coatto, e alfine massacrata nel campo di sterminio di Treblinka. All'arrivo delle truppe sovietiche (il 17 gennaio 1945) solo 1.500 erano i sopravvissuti all'Olocausto, i quali per la maggior parte emigrarono nel dopoguerra. 

 Santuario di Częstochowa

Il santuario di Częstochowa è uno dei più importanti centri di culto cattolico della Polonia. Ogni anno vi giungono oltre quattro milioni di pellegrini. Il santuario si trova nella città di Częstochowa, nel voivodato della Slesia.
A Jasna Góra (lat. Clarus Mons, ita. Monte Chiaro) è conservata l'icona della Madonna di Częstochowa, così cara al popolo polacco da meritare a Częstochowa il titolo di "Capitale della Corona di Polonia".
Fondato da Luigi I d'Ungheria e dal suo collaboratore di corte Ladislao di Opole, il santuario è curato da sempre dall'ordine ungherese dei Paolini. Da allora i re polacchi hanno sempre indirizzato a Jasna Góra una grande venerazione. Il principe Ladislao Jagiello fu fondatore della chiesa. I re, ad incoronazione avvenuta, erano soliti recarvisi per rendere omaggio alla Madonna Nera. L'unico a non esserci mai andato è stato l'ultimo re Stanislao Augusto Poniatowski.

Storia del santuario

Come detto, oggetto di culto è l'icona della Madonna Nera col Bambino, di tradizione medioevale bizantina. La leggenda vuole che sia stata dipinta da san Luca che, essendo contemporaneo alla Madonna, ne avrebbe dipinto il vero volto. L'icona venne portata dall'Ucraina a Jasna Góra, nel 1382, dal principe Ladislao di Opole che fece costruire il monastero sulla cima della collina sovrastante la città e vi chiamò i Monaci paolini per curare il santuario. Nel 1430, durante le guerre degli Ussiti, l'icona venne profanata a colpi d'ascia, tanto ancora oggi sono visibili gli sfregi.


Nei primi decenni del Seicento, per proteggere il monastero, furono costruite fortificazioni, all'interno delle quali vegliava costantemente una guarnigione militare. Nel 1655 per due mesi Jasna Góra resistette all'assedio dell'esercito svedese.
Negli anni 1770-1771 fu invasa dalle truppe dei Confederati di Bar che qui si difesero contro i russi e nel 1809 resistette poi all'assedio degli austriaci, ma, quattro anni più tardi, si arrese all'esercito russo.


Il santuario, oltre ad essere un luogo intriso di storia, è anche un luogo di cultura: possiede una biblioteca che raccoglie oltre 40 000 pregiati manoscritti.
La Madonna di Częstochowa, secondo la tradizione dipinta dall'evangelista san Luca.

Il pellegrinaggio a piedi verso il Santuario

Fin dal medioevo da tutta la Polonia si svolge il pellegrinaggio a piedi verso il santuario di Częstochowa dove è conservata l'immagine della Madonna con il Bambino, da secoli oggetto di culto e di venerazione. In tutti i momenti di difficoltà della Polonia il popolo polacco si è stretto attorno alla Madonna Nera del Santuario di Jasna Gora a Częstochowa incrementando così il numero di pellegrini. Ancora oggi questo pellegrinaggio vede la partecipazione di decine di migliaia di persone che in estate si mettono in marcia a piedi verso il santuario.


Questo tipo di pellegrinaggio si svolge da giugno a settembre, normalmente il periodo scelto è quello attorno a ferragosto. Il pellegrinaggio a piedi dura diversi giorni ed i pellegrini percorrono anche centinaia di chilometri lungo oltre 50 percorsi da tutta la Polonia, il più lungo dei quali è di 600 km. I percorsi più famosi sono quelli che partono da Varsavia (9 tappe, 243 km, dal 6 al 14 agosto) e da Cracovia (6 tappe, 150 km, dal 6 all'11 agosto). Il più antico e rinomato rimane però quello che parte da Varsavia che si svolge dal 1711 e che arriva per la festa dell'Assunzione della Santissima Maria Vergine (il 15 di agosto).


Questo pellegrinaggio è stato fatto anche da Karol Wojtyła (papa Giovanni Paolo II) nel 1936 partendo da Cracovia. Nel periodo in cui la Polonia era governata dal regime comunista il pellegrinaggio ha visto un incremento di adesioni raggiungendo nei primi anni ottanta anche un milione di partecipanti Attualmente i pellegrini a piedi sono oltre 200 000. Negli ultimi 30 anni hanno preso parte a questo pellegrinaggio anche molti giovani provenienti dai paesi occidentali in particolare italiani, essendo tale pellegrinaggio proposto a chi si diploma o si laurea, per la necessità di affidare alla Madonna una fase delicata della vita.

VARSAVIA

Capitale della Polonia
Varsavia è l'estesa capitale della Polonia. La lunga e turbolenta storia della città si riflette nella sua architettura, che va dalle chiese gotiche e dai palazzi neoclassici fino ai blocchi di epoca sovietica e ai grattacieli moderni. Il centro storico è stato restaurato dopo i pesanti danni subiti durante la seconda guerra mondiale. Nel cuore della città si trova la piazza del mercato, con edifici in tinte pastello e caffè con i tavolini all’aperto. Al centro, la statua della Sirenetta di Varsavia è considerata il simbolo della città.


Varsavia (AFI: /varˈsavja/; in polacco Warszawa[varˈʂava]) è la capitale della Polonia, e la più grande città del Paese, situata nella parte centro-orientale della Polonia nel voivodato della Masovia, sul fiume Vistola. Varsavia è il principale centro scientifico, culturale, politico ed economico della Polonia. Varsavia è anche il capoluogo del voivodato della Masovia, e costituisce al contempo comune e distretto.
Varsavia è la più grande città polacca in termini di popolazione (1.726.581 residenti registrati nel 2014) con una estensione superficiale di 517,24 km² (compresa la Vistola), si classifica al decimo posto delle città più popolose dell'Unione europea (escludendo la sua area metropolitana di circa 3.101.000 abitanti).

Geografia e clima

Geografia  fisica

Varsavia è situata sul medio corso del fiume Vistola La città è collocata su entrambe le rive del fiume, a una distanza di circa 350 chilometri dai monti Carpazi e dal Mar Baltico. Il paesaggio caratteristico della città è costituito dalla pianura creata dall'erosione del fiume Vistola. Sono presenti anche alcuni tumuli, costituiti dalle rovine della seconda guerra mondiale e dai rifiuti, accatastati da parte dell'uomo, come il Tumulo della rivolta di Varsavia (altezza di 121,0 m s.l.m.), e il tumulo Szczęśliwicki (altezza di 138,0 m s.l.m. - il punto più alto di Varsavia).

Clima

Il clima di Varsavia è di tipo continentale umido nella classificazione di Köppen del clima continentale. Le caratteristiche del clima di Varsavia sono abbastanza uniformi, precipitazioni di media sono circa 518,9 mm all'anno con un massimo in luglio (73,2 mm) e di minimo in febbraio (22 mm). La media annuale della temperatura è di 8,3 °C con un massimo in luglio (23,4 °C) e minimo in gennaio (-4,8 °C), quindi in inverno la temperatura può scendere fino a -20° e in estate può superare i 30°. Varsavia è spesso sotto l'influenza di masse d'aria polari provenienti dal mar Baltico (circa il 60% dei giorni all'anno), e quelle polari continentali (circa il 30% dei giorni all'anno).

Storia

Le prime tracce di abitato risalgono probabilmente al X secolo, con un insediamento fortificato nell'attuale sobborgo di Bródno. Le origini della città risalgono alla fondazione, alla fine del XIII secolo, di una prima residenza (castello Ujazdowski, o Zamek Ujazdowski) da parte dei duchi di Masovia. Il duca Bolesław II (1294-1313) fondò quindi il nucleo più antico del Castello Reale): a quest'epoca si data la prima citazione documentata della città di Varsavia.


L'abitato che si sviluppò intorno al Castello divenne il principale centro del ducato di Masovia, e la sua chiesa (oggi cattedrale di San Giovanni) ottenne il titolo di chiesa collegiata nel 1406. Alla fine del XIV secolo il duca Janusz I Starszy ne aveva fatto la sua capitale e la città si espanse al di fuori dell'originaria cerchia di mura, con la Città Nuova, che si separò amministrativamente dalla Città Vecchia, racchiusa dalle mura, nel 1408.


Nel 1526, con la morte dell'ultimo duca di Masovia, Janusz III, Varsavia passò sotto il dominio diretto dei re di Polonia. Nel 1569 vi fu trasferito il parlamento dalla allora capitale Cracovia e nel 1596 il re Sigismondo III Wasa vi spostò la propria residenza, facendone la nuova capitale del regno di Polonia.


Nel corso del cosiddetto "Diluvio" gli Svedesi occuparono la città nel 1655, causando numerose distruzioni. La città venne quindi lentamente ricostruita e visse un notevole periodo di sviluppo sotto il re Giovanni III Sobieski, eletto nel 1674. Nella prima metà del XVIII secolo, sotto i re sassoni della dinastia Wettin, Augusto II e Augusto III, che governarono la Polonia dalla loro corte di Dresda, venne costruito il cosiddetto "Asse sassone", una nuova residenza reale circondata da un parco, sul modello del Castello di Versailles, che doveva costituire l'asse per una nuova espansione urbanistica della città.


Sotto il re Stanislao Augusto Poniatowski, eletto nel 1764, la Polonia divenne prima un protettorato di fatto della Russia (1767) e perse quindi progressivamente la propria indipendenza con le tre successive "spartizioni" del 1772, 1793 e 1795, con cui i territori della Confederazione Polacco-Lituana vennero spartiti tra Austria, Russia e Prussia. Varsavia venne occupata nel 1796 dalla Prussia e, dopo la breve parentesi napoleonica, con la costituzione del ducato di Varsavia nel 1807, nel 1815 fu la capitale del regno polacco, governato dallo zar di Russia. Dopo le rivolte del novembre 1830 e del gennaio 1863, il regno fu definitivamente abolito e il suo territorio inglobato nell'Impero russo, inoltre la città e la sua popolazione furono sottoposti a una forzata russificazione.

La città ebbe un periodo di fioritura sotto il sindaco Sokrates Starynkiewicz (1875-1892), con la realizzazione di: una moderna rete idrica, una estesa rete tranviaria, illuminazione stradale e delle condutture del gas.


Ritornata la Polonia all'indipendenza nel 1918, alla fine della prima guerra mondiale, nel 1920 venne combattuta una battaglia nei sobborghi orientali della città, con la quale l'esercito polacco sconfisse l'Armata Rossa.


Con l'invasione tedesca del 1939, anche Varsavia venne occupata dai Nazisti dopo un assedio che portò alla distruzione del 10-15% dei suoi edifici. Durante l'occupazione, i 500.000 Ebrei della città e dintorni furono rinchiusi nel Ghetto e in seguito massacrati nonostante una strenua resistenza finale durata oltre un mese, tra il 19 aprile e il 16 maggio 1943 (Rivolta del ghetto di Varsavia). Tra il 1º agosto e il 2 ottobre 1944, con l'avvicinarsi delle truppe sovietiche, l'intera popolazione della città si ribellò all'occupazione, resistendo per 63 giorni (Rivolta di Varsavia). Per rappresaglia, i Nazisti deportarono l'intera popolazione di Varsavia e distrussero la città quasi completamente, mentre i sovietici rimasero a guardare tale distruzione, dall'altra parte del fiume, senza intervenire. Quando le truppe sovietiche entrarono a Varsavia, nel gennaio del 1945, l'85% degli edifici era completamente distrutto.


Il 14 maggio 1955, fu sottoscritto nel palazzo presidenziale il Patto di Varsavia. Un'alleanza militare tra i paesi del Blocco Sovietico, nata come contrapposizione alla NATO.


Varsavia fu quindi la capitale della Repubblica Popolare Polacca, sotto l'influenza sovietica. Molte delle case nelle antiche vie del centro storico e le principali chiese e palazzi (ma non i monumenti della Varsavia ebraica) furono ricostruiti nella loro forma originale, ed a questi si aggiunsero progetti di palazzi residenziali e nuovi edifici pubblici. Nel 1980 il centro storico della Città Vecchia venne iscritto tra i Patrimoni dell'Umanità dell'UNESCO. Nel 1995 venne completata la prima linea della metropolitana.

Monumenti e luoghi d'interesse
Nel XVIII e XIX secolo Varsavia era conosciuta con il nome di "Parigi del nord", per i suoi ampi viali alberati e la struttura architettonica classicheggiante e di ampio respiro. Tuttavia, durante la seconda guerra mondiale la città venne quasi completamente distrutta e la successiva ricostruzione ne cambiò sensibilmente il carattere e l'assetto urbanistico, parchi storici, riportati al loro antico splendore, l'aspetto di Varsavia venne caratterizzato indelebilmente dall'architettura del realismo socialista, come emerge da uno dei nuovi simboli della città e principale punto di riferimento spaziale, il Palazzo della Cultura e della Scienza (Pałac Kultury i Nauki, o PKiN), esempio di architettura real-socialista monumentale.


Questo enorme edificio, eretto negli anni 1952-1955, situato accanto alla stazione centrale, occupa quello che attualmente è il centro commerciale, finanziario e economico di Varsavia.


Una delle maggiori attrattive è costituita, comunque, dalla Città Vecchia (Stare Miasto), che corrisponde all'incirca alla "Vecchia Varsavia", il primo nucleo urbano della città risalente al XIII secolo. Seriamente danneggiato dagli eventi bellici, questo quartiere venne ricostruito con precisione negli anni cinquanta e sessanta, basandosi in gran parte sulle famose vedute attribuite al Canaletto (e in realtà dipinte da Bernardo Bellotto). Il cuore della città vecchia è costituito dal Rynek Starego Miasta, attorno a cui si dipana un reticolo di vicoli e stradine molto suggestivi, tra cui la bella via Piwna (ulica Piwna), su cui si affacciano numerosi palazzi in stile neoclassico e barocco.


Il Barbacane, edificato nel 1548, introduce alla Città Nuova (Nowe Miasto) situata a settentrione, fuori delle antiche mura medievali e risalente al XV secolo. Il centro di questo quartiere è costituito dal Rynek Starego Miasta.


Nella parte meridionale della Città Vecchia si trova la "Piazza del Castello" (Plac Zamkowy) dominata dal Castello Reale (Zamek Królewski), risalente al XIV secolo e ricostruito tra il 1971 e il 1988 dopo la sistematica distruzione da parte degli occupanti nazisti nel 1944. Sulla piazza si affaccia anche la "Colonna di Sigismondo" (Kolumna Zygmunta), punto di ritrovo dei varsaviani e uno dei maggiori simboli della città, eretta nel 1644 in onore del re Sigismondo III Vasa dal figlio Ladislao IV Vasa.


Dalla piazza del Castello inizia la cosiddetta "Strada Reale" (Trakt królewski), antica via che conduceva verso sud dalla città vecchia alla residenza reale di Wilanów. Il primo tratto è costituito dal Krakowskie Przedmieście, grande viale alberato dove si trovano il "Palazzo del presidente della repubblica", la chiesa neoclassica di Sant'Anna, il monumento al poeta nazionale Adam Mickiewicz e la città universitaria. Successivamente inizia la via Nowy Świat, una tra le strade più belle della città, costeggiata da palazzi e edifici della antica nobiltà, come Palazzo Staszic di fronte a cui vi è il monumento a Niccolò Copernico, e oggi pulsante di vita con i suoi numerosi ristoranti, caffè, negozi alla moda.


Tra i luoghi di maggiore interesse artistico dobbiamo citare il grande "parco Łazienki", costruito nel XVIII secolo per volere del re Stanislao Augusto Poniatowski, in cui si trovano splendidi edifici neoclassici, come il "Palazzo sull'acqua" (Pałac na Wodzie) e un teatro costruito su un isolotto nel laghetto artificiale al centro del parco.


L'altra residenza reale è il Palazzo di Wilanów (Pałac w Wilanowie), costruito alla fine del XVII secolo per il re Giovanni III Sobieski. Merita una menzione il "Giardino Sassone" (Ogród Saski), il primo parco pubblico aperto ai cittadini, costruito tra il XVII e il XVIII secolo, con 21 statue delle muse e delle virtù, l'orologio solare e una fontana costruita sul modello del tempio di Vesta di Tivoli. All'entrata di questo parco è situato il "Monumento al Milite ignoto" (Pomnik Nieznanego Źołnierza).


Di grande valore sono anche il Cimitero ebraico (Cmentarz żydowski w Warszawie, uno dei più grandi cimiteri ebraici d'Europa, nel quartiere Wola), il Cimitero Powązki (Cmentarz Powązkowski, sempre nel quartiere Wola), tra i più antichi in Europa, dove riposano molti polacchi celebri e il Cimitero militare Powązki dove sono sepolte molte vittime delle guerre del XX secolo, dalla guerra sovietico-polacca, alla rivolta di Varsavia del 1944, ed altri importanti militari, come Wojciech Jaruzelski.


Nel luogo dove si trovava l'antico Ghetto di Varsavia si trovano ora, tra palazzi nello stile dell'architettura del realismo socialista, monumenti alla memoria storica e alle tragedie della guerra.


Il quartiere di Praga, situato sulla riva destra della Vistola, dove anticamente venivano incoronati i re polacchi, nonostante il passato degrado, il quartiere dopo la recente riqualificazione, sta diventando uno dei punti più scelti per la cultura underground con suoi locali alla monda ed esposizioni di street art. Il quartiere di Praga conserva ancora molti edifici d'anteguerra dalla caratteristica architettura e alcuni esempi di splendide chiese ortodosse come la Cattedrale di Santa Maria Maddalena.

Aree naturali e attività all'aperto

Varsavia è una delle capitali più verdi d’Europa. La città offre un vastissimo numero di spazi verdi, i quali coprono quasi un quarto della superficie della città,[4] tra cui una vasta gamma di piccoli parchi di quartiere, spazi verdi lungo le strade e nei cortili, viali alberati, grandi parchi storici, aree naturali protette e foreste urbane ai margini della città. Ci sono ben 82 parchi nella città che coprono l'8% della sua superficie[5]. I più antichi, sono il giardino Sassone, il giardino dei Krasiński, il parco Łazienki, il parco del palazzo di Wilanów e il parco del palazzo Królikarnia.


Il giardino Sassone, copre un’area di 15,5 ettari, è il parco più centrale della città, ubicato a poca distanza dalla città vecchia e dal centro città. Il parco conta una vasta presenza di diverse specie di alberi e grazie ai suoi lunghi viali è molto apprezzato dalla popolazione come un posto ideale per sedersi e rilassarsi nei mesi estivi. il giardino dei Krasiński, anch'esso ubicato nelle vicinanze della città vecchia, si sviluppa intorno all’omonimo edificio barocco della biblioteca nazionale. All'interno della zona centrale del parco, sono ancora presenti gli alberi risalenti al periodo della sua istituzione. Il parco dei Krasiński è una destinazione molto popolare per le passeggiate, e nei mesi primaverili vengono allestite vaste esposizioni floreali.


Il parco Łazienki si estende su una superficie di 76 ettari è il più esteso parco di Varsavia. Ciò che rende diverso questo parco dagli altri spazi verdi di Varsavia, è la presenza di animali allo stato brado come: pavoni, scoiattoli, fagiani, e carpe reali negli stagni. Proprio per la presenza degli animali, all’interno del parco è vietato l’uso di biciclette o di qualsiasi veicolo a motore. Il parco è molto frequentato in tutte le stagioni dell'anno anche d'inverno. Ma con l'arrivo dei mesi estivi l'affluenza aumenta, grazie ai numerosi eventi musicali e teatrali, come le esibizioni pianistiche svolte difronte al monumento di Chopin o alle rappresentazioni teatrali nell'anfiteatro estivo.


Il parco del palazzo di Wilanów, risale alla seconda metà del XVII secolo, esso comprende una superficie di 43 ettari. Oltre alla funzione pubblica, il parco è spesso utilizzato per eventi di gala privati, con l’allestimento di padiglioni appositi. Vengono inoltre organizzati spettacoli di luci con proiezioni sulla facciata del palazzo. Il parco intorno al Palazzo Królikarnia sorge su una vecchia scarpata della Vistola. Grazie alla sua verde altura e al curato parato all’inglese, il parco è la meta preferita per l’organizzazione di piccoli eventi come picnic o piccoli concerti. Inoltre, entro i confini della città, vi sono anche: il parco Ujazdowski, parco della cultura a Powsin, parco Skaryszewske, parco Morskie Oko e pole Mokotowskie, quest’ultimo è un vasto parco nel quale vengono organizzati numerosi concerti ed eventi con ricorrenza annua. Infine i più importanti luoghi verdi a pagamento sono: lo Zoo di Varsavia e l’orto botanico.

Generalmente sono considerati luoghi ricreativi, grazie anche ai numerosi eventi specialmente per le famiglie e in particolare per i bambini, ma essi comunque svolgono un’importante funzione nel campo dell'educazione naturalistica ed ambientale, e nella conservazione della biodiversità.


Molti altri grandi spazi verdi, più selvaggi e meno formali, sono situati in periferia. Questi luoghi vengono molto apprezzati dai cittadini di Varsavia per le escursioni nei fine settimana, ci sono ben 13 riserve naturali a Varsavia tra i quali: la foresta di Bielany. Questa foresta si trova ubicata ai margini della città, ed è la parte restante della foresta primordiale, che un tempo ricopriva tutta l’area della Masovia.

La riserva naturale di Bielany è collegata con il parco nazionale di Kampinos. Altri luoghi di rilevante interesse naturalistico sono la foresta di Kabaty e il lago Czerniaków.

BRESLAVIA

Breslavia è un importante porto sul fiume Oder, sorge al centro di una ricca regione agricola. Sede di un'arcidiocesi, è il centro culturale ed economico della regione nonché polo importante nel settore della meccanica e dell'industria metallurgica. Dal 1945 al 1998 è stata capoluogo del Voivodato di Breslavia, oggi sostituito dal voivodato della Bassa Slesia. Breslavia è stata una delle città di UEFA EURO 2012. Nel 2016 è stata capitale europea della cultura e capitale mondiale del libro. Inoltre, ha ospitato i Giochi mondiali nel 2017.

Territorio

Breslavia è situata nel sud-ovest della Polonia, nella regione della Slesia. La città è attraversata dal fiume Oder e dai suoi affluenti: Bystrica, Oława, Sleza e Widawa. L'Oder si divide a sud della città, formando la confluenza della vecchia Oder (Stara Odra), e diversi altri canali. Il fiume crea numerose isole, tra cui l'isola Piasek, Ostrów Tumski, Kępa Mieszczańska, isola Bielarska, isola Słodowa, isola Tamka, isola Młyńska e altre isole minori. L'intera area della città si trova nella pianura della Slesia (Nizina Śląska), ad un'altezza media di 100 m s.l.m. A sud-ovest della città sorge la catena montuosa dei Sudeti.

Clima

Breslavia è situata nella zona del clima temperato, inoltre è soggetta all'influenza del clima oceanico e del clima continentale. La città per gran parte dell'anno, è sotto l'influenza di masse d'aria polari, provenienti dal mar Baltico, e quelle polari continentali. La media annua della temperatura, è di 9,0 °C, il mese più freddo è gennaio con la media di -4 °C, mentre il mese più caldo è luglio con la media di 25 °C. La media mensile della pressione atmosferica, varia dai 999,6 hPa ad aprile ai 1003,6 hPa a ottobre. Le precipitazioni variano da 79 mm a luglio, ai 30 mm a febbraio. I temporali in media si verificano 25 volte all'anno, mentre le nevicate in media si verificano 35 volte all'anno.

Etimologia

Il nome della città, molto probabilmente deriva dal nome di Vratislaus I, duca di Boemia, che nel X secolo, regnava sulla città temporaneamente, e secondo la leggenda, è il fondatore di Breslavia. Un'altra possibilità, è che il nome sia stato dato in onore di un duca tribale della Silesia, o di un antico governante della città chiamato Vratislav. Il nome polacco "Wrocław", è l'abbreviazione di un vecchio nome slavo: "Wrócisław", "Wrócisław" o "Vratislaw".
La prima annotazione del nome, risale all'anno 1000, nella Cronaca di Tietmaro di Merseburgo, in Latino Thietmari Merseburgensis episcopi Chronicon, con il nome di Wrotizlava. Dei nomi più semplificati, vennero attribuiti a partire dal 1175 come: Wrezlaw, Prezla e Breslaw. Nei documenti Boemi in Latino la città era chiamata: Wratislavia o Vratislavia. In questo periodo, era anche usato il nome nel medio alto tedesco Prezla, poi trasformato a metà del XIV secolo nel nuovo alto tedesco Preßlau, la forma del nome in seguito diventò Breslau ed iniziò a sostituire le versioni precedenti.

Storia

Età antica

Già dai tempi antichi questa zona era stata abitata, come è emerso dalla mappatura di Claudio Tolomeo, il quale in un'antica mappa degli anni 142-147, riportò un insediamento chiamato Budorigum. Il fatto però non è certo, alcuni ipotizzano che si tratti dell'antico borgo di Breslavia, mentre molti altri, identificano questo insediamento con la vicina città di Brzeg.
La città di Breslavia nacque come roccaforte boema all'incrocio di due vie commerciali, la Via Regia e la Via dell'Ambra nell'attuale zona di Ostrów Tumski.
Monumenti e luoghi d'interesse

Rynek di Breslavia e Plac Solny

Il Rynek di Breslavia è il cuore della città, pieno di vita a qualsiasi ora del giorno e della notte. La superficie della piazza lo rende uno dei più grandi progetti urbanistici di questo tipo esistenti in Europa. Al centro si trovano il Fondaco dei Tessuti ed il Municipio (Ratusz), monumento unico nel suo genere dall'architettura gotica e rinascimentale europea. Tutto il Rynek di Breslavia è circondato dai palazzi borghesi, edificati a partire dal tardo Medioevo, fra cui quelli più preziosi sono il Palazzo All'insegna di Sette Elettori, il Palazzo all'insegna del Sole d'Oro nonché Jaś e Małgosia (Hänsel e Gretel).
La piazza adiacente Plac Solny, "Piazza del Sale", è famosa in quanto era utilizzata per il commercio del sale, utilizzato per la conservazione degli alimenti. Attualmente vi si commerciano fiori, 24 ore su 24.

Ostrów Tumski

La parte più antica della città è Ostrów Tumski, l'"Isola della Cattedrale". Circondata dalle acque dell'Oder e costituita dal vecchio borgo, racchiude splendidi monumenti architettonici. I più grandiosi tra essi sono quelli non danneggiati durante la guerra: le gotiche Cattedrale di san Giovanni Battista e la Collegiata di Santa Croce.

Edifici civili

Municipio di Breslavia
Sorge, isolato, al centro della Piazza del Mercato e rappresenta uno dei più significativi esempi dell'Architettura gotica civile in Polonia. La complessa costruzione del Municipio si è sviluppata lungo più di 300 anni, dal 1242[3] alla seconda metà del XVI secolo. Il cantiere dell'edificio, infatti, iniziò nel 1242 con la costruzione di una sala dalla funzione di mercato coperto. In seguito venne continuamente ingrandito e abbellito in risposta alle mutevoli esigenze della città. Nel 1262 venne aggiunta la torre civica, che di questo periodo conserva ancora i piani inferiori; e tra il 1299 e il 1301 furono eretti l'annesso Mercato dei Tessuti e le cantine. Con lo svilupparsi della città, si decise nel XIV secolo di aggiungervi un polo amministrativo, così tra il 1328 e il 1333 si innalzò l'edificio di un piano per ospitarvi la Sala del Consiglio. I secoli XV e XVI furono l'età d'oro di Breslavia, infatti tra il 1470 e il 1510 si realizzò le splendide facciate orientale e meridionale, e si decorarono le sale interne. Nel 1558-59 si sopraelevò la torre civica coronata dalla guglia rinascimentale; e nel 1580 venne aggiunto l'Orologio astronomico.
Università di Breslavia.
Al centro del più grande complesso barocco della città, costituito dall'antico Collegio e dalla Chiesa dei Gesuiti, si trova l'Università di Breslavia, la quale nel 2002 ha festeggiato il suo 300º anniversario. Dentro l'edificio principale si trova il Museo dell'Università di Breslavia con l'Aula Leopoldina, perla del barocco della Bassa Slesia.
Panorama di Racławice
Il Panorama di Racławice è l'unica rappresentazione della battaglia di Racławice del 4 aprile 1794. La tela è l'opera di due pittori polacchi: Jan Styka e Wojciech Kossak e fu dipinta negli anni 1893-1894 per la città di Leopoli. Le sue dimensioni sono di 15 x 120 metri ed è situata in un edificio di forma cilindrica appositamente eretto, occupandone tutta la parete interna.

Edifici religiosi

Cattedrale di Breslavia
Dedicata a San Giovanni battista, è un grande edificio gotico a mattoni con due svettanti torri sulla facciata. Venne eretta fra il 1244 e il 1419. Vennero aggiunte in seguito ricche cappelle absidali barocche, fra cui spicca la grandiosa Cappella degli Elettori, capolavoro barocco, eretta fra il 1716 e il 1724 dal grande architetto viennese Johann Bernhard Fischer von Erlach.
Collegiata di Santa Croce
Sorge anch'essa sull'Isola della Cattedrale, ed è un altro grande edificio gotico cittadino, eretto fra il 1288 e il 1350. Presenta un'affilata guglia in rame che caratterizza il profilo cittadino, e all'interno mostra chiaramente la struttura originale concepita come due chiese sovrapposte.
Chiesa di Nostra Signora sulla Sabbia
Venne eretta fra il 1334 il 1390 su un'isoletta dell'Oder, nel centro della città e rappresenta uno dei migliori e più antichi esempi dell'architettura gotica del Paese. All'interno mostra belle volte a stella, restaurate dopo i danni bellici.
Cattedrale di Santa Maria Maddalena
Fondata nel XIII secolo e, andata distrutta durante le incursioni dei Tartari alla volta della Battaglia di Legnica, venne rifatta fra il 1342 e il 1362. Si presenta come un grande edificio gotico a mattoni, secondo i tipici canoni dell'architettura del Nord, con pianta basilicale a tre navate e due possenti torri sulla facciata. Divenne cattedrale della chiesa polacco-cattolica nel 1972.
Chiesa di Sant'Elisabetta
Sorge oltre l'angolo nord-ovest della Piazza del Mercato ed è un grande edificio gotico in mattoni che con la sua massa caratterizza il profilo cittadino. È la chiesa con le navate più alte della Polonia, a testimonianza della potenza dei ricchi mercanti che l'hanno costruita, in contrapposizione al potere nobile-clericale della Cattedrale. Viene considerata anche una chiesa "sfortunata" a causa dei numerosi avvenimenti negativi legati ad essa come il crollo della torre avvenuto nel 500 o l'ultimo incendio avvenuto nel 1975. Oggi è anche parrocchia militare, ogni commemorazione legata all'esercito viene infatti svolta in questa chiesa.

Chiesa dei  Gesuiti
La Chiesa del Santo Nome di Gesù è uno dei capolavori dell'architettura barocca del Paese. Venne eretta fra il 1689 e il 1737. Fra il 1703 e il 1706 il grande pittore austriaco Johann Michael Rottmayr dipinse le volte con la Glorificazione di Cristo.

Gli gnomi

Un tipico gnomo su un marciapiede
Simbolo di Breslavia sono gli gnomi, che ebbero in un recente passato valenza politica. Agli inizi degli anni ottanta gli slogan anticomunisti scritti sui muri da Alternativa Arancione, movimento di opposizione guidato da Waldemar Fydrych, venivano cancellati per ordine delle autorità governative, così al loro posto iniziarono ad apparire graffiti di gnomi con l'intento di ridicolizzare il potere. Anni dopo le autorità cittadine per ricordare questo movimento fecero erigere una statua all'incrocio tra Swidnicka e Kazimierza Wielkiego luogo di ritrovo della gioventù che anelava alla libertà. Oggi per la città è possibile trovare curiose piccole statuine che rappresentano gnomi impegnati in diverse attività: macellaio, pompiere, prigioniero, guardiano, lavatore fino alle più recenti installazioni che pubblicizzano in qualche modo il luogo in cui si trovano (banca, sala giochi, ristorante italiano, ecc) ma che poco hanno a che vedere con il movimento politico. Esistono anche delle mappe per localizzare gli Gnomi dislocati in città, che alcuni ritengono essere poco meno di 200.

Cultura

Teatro delle Bambole
Breslavia è uno dei più grandi centri culturali e di intellettuali in Polonia, con secoli di tradizione. Vi si trovano numerosi teatri, musei, cinema e gallerie d'arte. La città offre ai suoi residenti e ai turisti una vasta gamma di attività culturali - dalla musica classica a progetti nel campo dell'arte moderna. Vetrina culturale della città sono diventati i festival musicali di rilevanza internazionale (per esempio: Wratislavia Cantans, Jazz nad Odrą, Przegląd Piosenki Aktorskiej). La città è famosa per il suo gran numero di discoteche e pub. La maggior parte si trova nella città vecchia e nel centro della città. Ogni anno a maggio vi si svolge la festa della buona birra (Festiwal Dobrego Piwa).
Nel 2016 Breslavia è stata sia Capitale europea della cultura sia Capitale mondiale del libro.

Musei

La città di Breslavia ospita numerosi musei con opere di grande valore artistico, culturale e storico.

I principali musei della città sono:
Museo Nazionale di Breslavia (Muzeum Narodowe we Wrocławiu)
Museo Comunale di Breslavia (Muzeum Miejskie Wrocławia)
Museo dei Principi Lubomirski (Muzeum Książąt Lubomirskich we Wrocławiu)
Museo di Storia Naturale di Breslavia (Muzeum Przyrodnicze we Wrocławiu)
Museo Geologico di Breslavia (Muzeum Geologiczne we Wrocławiu)
Museo di Mineralogia di Breslavia (Muzeum Mineralogiczne we Wrocławiu)
Museo Farmaceutico di Breslavia (Muzeum Farmacji we Wrocławiu)
Museo delle Poste e Telecomunicazioni di Breslavia (Muzeum Poczty i Telekomunikacji we Wrocławiu)
Museo Arcivescovile di Breslavia (Muzeum Archidiecezjalne we Wrocławiu)
Museo dell'Università di Breslavia (Muzeum Uniwersytetu Wrocławskiego).

Teatri

A Breslavia vi si trova un gran numero di teatri e gruppi teatrali, i più importanti teatri della città sono:
Teatro dell'opera di Breslavia (Opera Wrocławska)
Teatro delle Bambole (Teatr Lalek)
Teatro Polacco (Teatr Polski)
Teatro Contemporaneo (Teatr Współczesny)
Teatro Capitol (Teatr Capitol we Wrocławiu).

Istruzione

Breslavia è il terzo centro universitario per numero di studenti (dopo Varsavia e Cracovia) in Polonia, inoltre è il più importante centro universitario nella regione del sud-ovest del paese. La particolarità della città è quella di vantare una comunità di studenti molto cospicua e vivace, nonché la presenza di un grande sostegno alla ricerca universitaria, che favorisce lo sviluppo intellettuale e dispone di eccellenti strutture e servizi.


I principali atenei della città sono:
Università di Breslavia (Uniwersytet Wrocławski)
Politecnico di Breslavia (Politechnika Wrocławska)
Accademia musicale (Akademia Muzyczna im. Karola Lipińskiego we Wrocławiu)
Accademia di belle arti Eugeniusz Geppert (Akademia Sztuk Pięknych im. Eugeniusza Gepperta we Wrocławiu)
Università medica di Breslavia (ex Accademia medica) (Uniwersytet Medyczny im. Piastów Śląskich we Wrocławiu)
Università di economia (ex Accademia di economia) (Uniwersytet Ekonomiczny we Wrocławiu)
Università degli Studi di Scienze dell'ambiente e della vita (ex Accademia agraria) (Uniwersytet Przyrodniczy we Wrocławiu)
Accademia di educazione fisica di Breslavia (Akademia Wychowania Fizycznego we Wrocławiu)
Oltre agli atenei statali, a Breslavia vi si trova un gran numero di università private e centri di ricerca.


Altre istituzioni culturali: Società Dante Alighieri, comitato di Breslavia.

 

Rimando la descrizione di Vienna e Praga ad un viaggio fatto in precedenza.

 

* Musica di FRYDERYK CHOPIN : Grande valzer brillante-op.18

FINE

roselline viola-verticale

 

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